Attualità

Il futuro è una scuola senza barriere

Al Teatro Era circa trecento studenti hanno iniziato il percorso partecipativo che li coinvolgerà nella creazione del villaggio scolastico

Diventerà un campus che vive 24 ore su 24, senza barriere tra i vari istituti, molto verde e interamente pedonale? Il nuovo villaggio scolastico è nella mente degli studenti del Montale che questa mattina si sono ritrovati al Teatro Era insieme al sindaco Simone Millozzi, al consigliere delegato Mattia Belli, agli architetti del Comune e dell'Urban center, alla preside Lucia Orsini e a Marco Mannucci per iniziare il percorso partecipativo per sviluppare un nuovo villaggio scolastico, più ecologico, funzionale e moderno.

Il sindaco di Pontedera ha portato i saluti dell'Amministrazione: “Siamo contenti della vostra presenza e del lavoro che andrete a fare. Così come al Palazzo pretorio anche nel villaggio scolastico vogliamo coinvolgere chi lo vive in prima persona e né conosce difetti e prospettive di sviluppo”. Millozzi ha parlato anche della sua visione: “Proveremo a inglobare anche l'unico istituto che manca (Liceo linguistico, ndr). Sarà una riqualificazione urbana che potrebbe trasformare il luogo in un campus”.

La preside Orsini invece ha sottolineato il lavoro del professore Marco Mannucci: “E' l'anima di questo percorso. Per voi studenti questa è un'esperienza importante, partecipare è uno dei concetti della democrazia”.

A moderare gli interventi sul palco Mattia Belli che ha ricordato l'importanza di Daniela Pampaloni e Liviana Canovai in questo progetto. Poi Belli ha ricordato i profili Facebook e Twitter del Villaggio scolastico, lanciando anche l'hashtag #villaggioscuole.

Il professor Mannucci ha invitato i giovani a fare proposte, rimarcando l'importanza di questa fase di raccolta di idee.

Luca Aringhieri, architetto del Comune di Pontedera, ha invece ripercorso fotograficamente la storia del villaggio scolastico, dal niente del 1954 fino ai giorni di oggi. La passerella è nata alla fine degli anni '60.

“Le proposte e le idee – ha ricordato Mannucci – saranno presentate tra la fine di aprile e l'inizio di maggio”.

Quasi tre mesi di tempo per pensare al villaggio del futuro, un luogo che forse non vivranno tutti i circa trecento studenti presenti oggi, ma che potranno raccontare come qualcosa di loro.