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Il parto? Al Lotti dieci modi per non soffrire

L'ultimo messo a punto è l'analgesia epidurale: anestetici locali e basse dosi di oppiacei. In arrivo un reparto dedicato alla maternità

Partorire al Lotti da oggi, anzi da qualche settimana, è meno doloroso e presto ci sarà un reparto maternità esclusivo. La decima tecnica dell'ospedale pontederese per alleviare i dolori delle doglie è l'analgesia epidurale, ovvero anestitici locali ed oppiacei a basse concentrazioni che diminuiscono il dolore senza intaccare la capacità di spinta e senza smettere di sentire le contrazioni.

La grande novità di Pontedera non è tanto l'analgesia epidurale, già presente in altri ospedali, ma il fatto che al Lotti sarà fattibile 24 ore su 24, come spiega il primario di anestesia e rianimazione Paolo Carnesecchi: “Abbiamo aspettato che il servizio fosse partito prima di annunciarlo. Le prime quattro epidurali sono andate bene. Siamo pronti a farla in tutte le ore di tutti i giorni”.

Il direttore generale Rocco Damone aggiunge: “L'epidurale è un valore aggiunto al percorso materno infantile”. 

Anche il primario di ostetricia e ginecologia Massimo Srebot è soddisfatto: “In futuro vorremo fare un reparto dedicato esclusivamente alla maternità, dove ci siano solo donne che partoriscono e non altre pazienti che hanno subito operazioni di ginecologia. Abbiamo sempre lavorato perché il bambino e la madre arrivino alla fine del parto nelle migliori condizioni, e l'epidurale è un opportunità in più e un ulteriore passo in questa direzione. Come l'attenzione all'arredamento del reparto, dei letti, la libertà per le donne di muoversi liberamente. Più tutte le tecniche di analgesi naturale che abbiamo”.

Le dieci tecniche di analgesi – L'epidurale è la decima tecnica che si aggiunge alle già praticate:

All'ospedale Lotti nascono ogni anno in media 1100 bambini, nel 2014  c'è stata pero una flessione.

Alla presentazione dell'epidurale c'era anche il sindaco Simone Millozzi che ha sottolineato il valore dell'ospedale pontederese e salutato Rocco Damone, in procinto di trasferirsi all'Asl di Firenze.