Lavoro

Imprenditore costretto a chiudere perché i Comuni non lo pagano

A raccontare la vicenda è il direttore di Confartigianato Pisa. Unico ente che paga con regolarità l'Unione dei Comuni
PONTEDERA - “Così non ce la facciamo più le imprese non possono continuare a reggere, siamo al quarto anno di crisi e il 2013, per la Valdera sarà ancora peggiore”. E' una riflessione dura, ma realistica quella del direttore della Confartigianato di Pisa, Paolo Margheri che abbiamo incontrato a Pontedera, a lato del comizio elettorale dell'onorevole Altero Matteoli. Al primo posto tra i problemi delle imprese il direttore di Confartigianato Pisa mette le mancate riscossioni dagli enti pubblici. “Le racconto un caso di poche settimane fa – esordisce Margheri -. Un imprenditore con una ditta di 15 dipendenti della zona, è venuto da me in associazione e mi ha detto che sarà costretto a chiudere l'azienda perché deve avere 600mila euro da due Comuni da oltre un anno. Mi dica lei se le sembra possibile lavorare così? Le imprese che lavorano con i privati – continua Margheri - non riscuotono e quelle che lavorano con gli enti non vengono pagate perché gli amministratori pubblici non vogliono e non possono sforare il patto di stabilità, ma così si ammazza la piccola e media impresa”. Però l'artigiano i soldi per i lavori li ha anticipati e si trova anche a pagare gli interessi bancari sui mancati incassi”. Poi Margheri continua e dice: al momento chi se la passa peggio sono le imprese appena più grandi di quella a gestione familiare, chi ha dei dipendenti è in forte difficoltà". Infine il direttore di Confartigiana ci mette un pizzico di ottimismo: “Uno spiraglio in Valdera c'è ed è rappresentato dagli enti pubblici che non sono soggetti a patto di stabilità previsto dalla legge nazionale, in particolare l'Unione dei Comuni. E' uno dei pochi soggetti pubblici che paga con una regolarità accettabile e che quindi reimmette denaro nel sistema economico”.