Politica

​“Fare l'Unione in Alta Valdera sarebbe compiere un passo indietro”

Per il sindaco di Palaia Falchi è giusto potenziare il Polo, ma non creare un secondo ente oltre a quello con sede a Pontedera

Il sindaco di Palaia Alberto Falchi

“Eravamo partiti nel 1997 con il Polo Alta Valdera, poi abbiamo messo in piedi l’Unione Valdera. Realizzare oggi un secondo ente di questo tipo in Alta Valdera significherebbe compiere un passo indietro”. Questa l’opinione del sindaco di Palaia Alberto Falchi e della sua maggioranza, dopo l’indirizzo ventilato in questi giorni fra i suoi colleghi dell’Alta Valdera di puntare all’Unione dei piccoli comuni sulle colline.

Non se la sente la giunta Falchi di prendere adesso, prima delle elezioni di maggio, una decisione sul futuro assetto politico del territorio. Meglio limitarsi a rilanciare e rafforzare il vecchio Polo su La Fila, ma senza fuggire dal gruppo dei 13 Comuni uniti. “Non è corretto – ha spiegato il sindaco – far partire ora un progetto, disegnare la strada per gli amministratori che verranno dopo di noi. Ha poco senso un’altra Unione che si contrapponga a quella della Valdera intera – ha continuato Falchi – più logico invece sarebbe rafforzare il Polo e portare in quest’altro contenitore tutte le funzioni che i piccoli comuni devono e possono associare”.

Proprio a Palaia poi, il referendum sulla fusione a tre con Peccioli e Capannoli fatto a ottobre scorso aveva portato esito positivo. “Segno – ha spiegato il sindaco Falchi – che i nostri cittadini più di altri erano disponibili ad associarsi ed avevano colto nella possibile fusione una possibilità conveniente”. Ciò che frena infatti la giunta di Palaia è infatti che nessuno possa dare dati certi sulla convenienza di un’Unione in Alta Valdera. “Sono stati fatti i conti? – si è chiesto Falchi – Non possiamo garantire ai cittadini che l’ipotesi di un secondo ente di questo tipo fra i piccoli comuni porti davvero dei vantaggi o benefici come invece avrebbe sicuramente portato la fusione”.

Palaia insomma, resta ancora a guardare e aspetta. Il sindaco Falchi infatti, non ha intenzione di chiudersi sul poggio, ma rimane aperto al confronto, alla riflessione e al dibattito su cosa sia meglio fare per il territorio. “L’indirizzo è sicuramente quello di rafforzare l’Alta Valdera – ha concluso il sindaco – quello che non condividiamo è lo strumento amministrativo con il quale si intende intraprendere questa strada”.