Attualità

​In piazza per difendere il commissariato di polizia

Mercoledì 30 luglio manifestazione a Pontedera organizzata da Ugl e minoranza comunale, ma per la Questura la riorganizzazione del servizio è efficace

Commissariato di Pontedera

Un presidio in difesa della polizia. Ad organizzarlo, per mercoledì 30 luglio dalle 10 alle 13,30 di fronte al commissariato in piazza Trieste, sono l’Ugl e alcuni consiglieri comunali d’opposizione.

Motivo della manifestazione pubblica con volantinaggio è il fatto che da mesi durante alcuni turni di lavoro, in caso di un’improvvisa assenza del terzo operatore in servizio nei giorni festivi o la sera, gli uffici del commissariato di Pontedera chiudono.

Al presidio in difesa del commissariato organizzato dal sindacato Ugl della Polizia di Stato hanno aderito le Associazioni Azione Giovani Tagete, Solidarietà e Progresso, Mina Boschi di Pontedera, Italia SiCura, Valdera Civica, Terricciola SiCura, Valdera SiCura e Giuseppe Prezzolini di Capannoli.

Pronta arriva però la posizione della Questura di Pisa che mesi fa aveva dato questa disposizione di riorganizzazione del servizio: “Il controllo del territorio a mezzo delle volanti – spiegano in una nota stampa dalla questura – viene espletato nei commissariati di Pontedera e di Volterra a mezzo di squadre composte da tre operatori per turno, uno dei quali addetto alla sala operativa - centralino e gli altri due al controllo del territorio”. Fino a prima della disposizione, nel caso in cui uno dei tre si assentava, gli altri due restavano in ufficio per rispondere a eventuali telefonate, alle quali però non potevano dare adeguata risposta dato che mancava la pattuglia operativa.

“Al fine dunque di migliorare il controllo del territorio e offrire alla cittadinanza un servizio più efficace – spiegano – è stato disposto, in analogia a quanto già attuato in altre province, che in casi del genere il servizio 113 e di sala operativa, venisse, mediante opportuni accorgimenti tecnici, espletato dalla centrale operativa di Pisa e i due operatori di polizia a questo punto disponibili, fossero impiegati nell’attività loro più propria di contrasto al crimine e controllo del territorio. Tale soluzione – hanno concluso – ha già consentito di fatto l’effettuazione di decine di pattuglie in più sul territorio con auspicabili riflessi sul contenimento della microcriminalità che affligge sempre maggiormente la nostra comunità ed il perseguimento, in questo modo sì, della auspicata polizia di prossimità”.

Secondo la Questura, si tratta di una rivisitazione delle procedure operative e ottimizzazione delle risorse per migliorare il servizio, senza alcuna modifica degli uffici o degli orari del personale.