Cronaca

La cultura si fa su "Sei di Pontedera se..."

Spopola il gruppo dei pontederesi su facebook: modi di dire, foto, ricordi, tradizioni che ti rendono un cittadino della città della Piaggio

Ne abbiamo già parlato perché da qui è nata l'idea di aiutare i ponsacchini alluvionati, ma il gruppo facebook Sei di Pontedera se... non è solo questo, è anche un modo per rimarcare l'appartenenza a una città, a un modo di essere e a una “cultura” del territorio. Aneddoti tristi o allegri, personaggio, fotografie, modi di dire, locali, abitudini, fanno la differenza tra chi li conosce e chi non li conosce, tra essere di Pontedera o non esserlo. Se è vero che la storia si fa anche dalla lingua e dalle abitudini, come diceva Marc Bloch, il gruppo di Pontedera è una serie di “documenti” che forse un domani qualche studioso riterrà preziosi. Un modo per ricordare, ma anche per rimarcare una differenza tra gli appartenenti ad un gruppo e chi invece sta fuori da questo. Non una forma di campanilismo, ma una sorta di radici comuni che in tempi di post-globalizzazione tornano fuori con prepotenza.

E così ecco che nel modo di dire, Sei di Pontedera se tuo figlio lo prendi in collo, non in braccio" e "se lo metti a ceccia, anziché a sedere”, postato da un membro del gruppo si riscopre una sorta di lessico familiare comune. Ma non solo c'è anche chi invece rivendica la sua identità pontederese con ironia e scrive: “Sei di Pontedera se quando ti arrabbi dici: ti rigiro come un calzino” oppure "ti piglio a schiaffi due a due finché un diventan dispari".

Attualmente sono iscritte alla pagina più di 2000 persone e proprio oggi il gruppo che si è aggregato intorno a Sei di Pontedera se... ha lanciato insieme al Comune la sottoscrizione per i ponsacchini alluvionati.

Non si ferma qui però la storia dei pontederesi sul gruppo, c'è anche chi dice: “Sei di Pontedera se: quando qualcosa va storto affermi "Va tutto a ballodole". O chi di fronte alla mancanza di buon senso esclama: "Un si pole mette la cravatta al maiale". E ancora a Pontedera, garantiscono gli iscritti al sito, si dice “Oh nini, o di chi sei” per chiedere chi sono i tuoi familiari e ancora ma "Dove l'hai trovato...nel Tide?” per chiedere con ironia come hai conosciuto un tuo amico e infine “Se un bimbo ti rompe le palle alzi la voce lo chiami: "palle” per rimetterlo a posto".

Questi sono solo alcuni esempi, ma per capire cosa significa essere pontederesi nell'anima basta andare sul gruppo “Sei di Pontedera se....”