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"La regione a mille vocazioni" ma nulla in Valdera

Fra i 18 distretti dell'export toscano citati in un articolo de l'Espresso, nessuna azienda o realtà del territorio patria di molte eccellenze

Una regione a mille vocazioni, titola il settimanale l'Espresso nel recente numero uscito in edicola venerdì 3 luglio. Ma nessuna in Valdera, si può leggere fra le righe.

Righe, quelle dell'articolo nel Dossier Toscana a firma di Maurizio Maggi e Gloria Riva, in cui più volte si fa riferimento ai dati Irpet e si parla di 18 distretti toscani che, con le loro eccellenze in settori come la pelletteria, la farmaceutica, la meccanica e l'innovazione, regalano all'intera regione un export che sarebbe il quadruplo di quello nazionale. Righe in cui, visti i settori citati e l'attenzione data a quelli che più lavorano con l'estero, ci si poteva ben aspettare di trovare qualche azienda, industria o impresa della Valdera. E invece nulla, si va da Firenze ad Arezzo, da Santa Croce sull'Arno a Carrara, da Lamporecchio a Poggibonsi, senza mai toccare nessuna realtà della Valle dell'Era.

Eppure, se si parla di farmaceutica e innovazione scientifica potevano, ad esempio, venire in mente le attività di PontLab e dei laboratori della Scuola Superiore Sant'Anna. Senza poi citare, come rapporti con il mercato estero, molte aziende vinicole dell'Alta Valdera o altre enogastronomiche, fino alla Piaggio e il suo indotto, in particolare nel settore delle due ruote.

Realtà scientifiche, industriali e commerciali che probabilmente hanno numeri che influiscono in maniera minore sull'economia regionale rispetto a quelle raccolte nell'articolo de l'Espresso, ma che fa un po' di tristezza non vedere neppure lontanamente citate in un report che loda le eccellenze toscane di ben 18 distretti, ora poi che con l'Expo, la Valdera si è anche creata un suo brand comune.