Attualità

La teoria delle finestre rotte e il murales

L'opera inaugurata in piazza Kennedy è un investimento culturale e civico. Combattere il degrado senza misure repressive. L'esempio di New York

Il murales inaugurato oggi in piazza Kennedy è un chiaro esempio di investimento culturale e civico in una zona a rischio per la città, soprattutto di notte.

Il quartiere Fuori del ponte è spesso protagonista delle scorribande notturne, tra risse e spaccio. La cronaca locale molto spesso ha trattato di risse, incidenti notturni all'incrocio tra viale Italia e via delle Colline, scontri dovuti e al semaforo lampeggiante e all'ubriachezza dei conducenti (il semaforo dopo vari fatti e proteste dei cittadini è stato poi acceso h24).

La teoria delle finestre rotte risale al 1969 e agli Stati Uniti. E' una teoria sociologica secondo cui, investendo risorse umane e finanziarie nella cura dell'esistente e nell'educazione civica si ottengono risultati migliori rispetto all'uso di misure repressive.

La teoria delle finestre rotte è stata adoperata anche dal sindaco di New York Rudolph Giuliani. La metropolitana era una delle zone più pericolose della città, con crimini giornalieri, sparatorie, spaccio e prostituzione. La situazione migliorò sensibilmente istituendo semplicemente maggiori controlli nel pagamento del ticket.

Il murales di piazza Kennedy (realizzato da Nico Lopez e Umberto Staila) riqualifica la zona, donando colore a un muro grigio.

Vedremo nei prossimi mesi e anni se provvedimenti come questo, in linea con la teoria delle finestre rotte, porterà benefici in città.