Lavoro

La Valdera che "salva" Pisa dalla crisi

Secondo una classifica de Il Sole24Ore la provincia pisana è fra le più economicamente resistenti, anche grazie alla produttività della Valdera

Pisa è una delle province che ha resistito meglio alla crisi anche grazie al comparto produttivo della Valdera, lo dice Il Sole24Ore. Il quotidiano economico questa mattina (lunedì 14 luglio) ha pubblicato una classifica delle province e delle città più colpite dalla crisi. Elaborando dieci indicatori, una sorta di dieci marker statistici che danno un riferimento sull’economia e sulla qualità della vita nelle città e nelle province italiane negli ultimi sette anni dall’estate del 2008, quando scoppiò la bolla immobiliare negli Stati Uniti ad oggi. Tra gli indicatori presi in esame per capire quanto ha inciso la crisi e la conseguente recessione vi sono: disoccupazione, prestiti, il valore degli immobili, il numero di laureati, la spesa per i medicinali, la quantità di rifiuti prodotti.

Insieme alla provincia di Pisa compaiono nella fascia positiva della graduatoria anche altre province tra cui spunta il nome di Vicenza, Bolzano, Modena, Mantova, Genova, Prato, Verona, Aosta, Milano. Tra le Toscane Pisa e Prato sono è le uniche province che figurano tra le meno colpite dalla crisi.

Delle toscane la più martoriata dalla recessione invece, sempre secondo Il Sole24Ore sarebbe Grosseto in compagnia, in ambito italiano di Viterbo, Latina, Novara, Cosenza, Nuoro, Cagliari, Terni, Messina, Reggio Calabria.

Una tenuta, quella della provincia di Pisa, che dati alla mano sulla base delle indagini elaborate degli enti economici negli ultimi due anni, sembra essere determinata in massima parte dai comparti produttivi della Valdera, per lo più quelli legati all’innovazione e al mondo agricolo e del comprensorio del Cuoio, che addirittura secondo alcuni economisti è da considerarsi fuori dalla crisi e in avvio di ripresa. Due motori che nella classifica del Sole24Orere sono valsi alla provincia di Pisa questa buona posizione.

Il quotidiano economico nella sua indagine italiana ricorda che in sette anni di crisi il tasso di disoccupazione e' raddoppiato salendo al 12,2% e quello dei disoccupati under 35 oltre il 30%, e i depositi in banca sono saliti anche come scelta di risparmio.

La crisi non ha colpito tutti i territori allo stesso modo. Mediamente i centri piccoli e medi sembrano avere sofferto maggiormente, aumentando se possibile ulteriormente lo stacco in termini di ricchezza e la produttività tra nord e sud dell’Italia.

Spesso inoltre la crisi ha colpito anche su quelli che fino al 2008 era considerati centri economicamente trainanti per l’Italia sia tra le regioni che tra le province, alla fine le più colpite sono il Piemonte, l’Emilia Romagna, le Marche, il Lazio. (g.m.)