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L'Ute riapre con un documentario in cantiere

Riguarderà le spose negli anni '40 e '50. Tante attività in programma per l'anno accademico 2015/16. Parla il vicepresidente Pizzichini

Come si vestivano le spose negli anni quaranta e cinquanta? Com'erano vissuti, all'epoca, il fidanzamento e il matrimonio? L'Università della terza età di Pontedera riapre i battenti e fra le novità dell'anno inserisce un progetto che risponde a queste domande: una ricerca storica in divenire, da far confluire in un documentario in fase di montaggio. In cantiere c'è anche una possibile mostra di abiti da sposa, al momento in via di progettazione.

“L'idea è stata suggerita da alcune socie dell'Ute che hanno ritrovato il vestito di nozze delle madri – spiega il vicepresidente dell'Ute Maurizio Pizzichini – poi, attraverso un passaparola, si sono cercati altri abiti e testimonianze”. Il risultato è uno spaccato d'epoca che illumina una Pontedera in rinascita dopo la tragedia della seconda guerra mondiale. Al momento sono 10 gli abiti da nozze recuperati, con altrettante testimonianze. “Ci piacerebbe anche sviluppare il progetto coinvolgendo le scuole locali – continua Pizzichini – per gettare un ponte tra vecchie e nuove generazioni”.

La notizia è stata resa nota nel corso dell'inaugurazione dell'anno accademico 2015-2016, che ha visto la partecipazione dell'assessore alla cultura Liviana Canovai e del direttore culturale Pierangelo Rocchi. Il programma offre un'ampia scelta: si va dai corsi di lingua inglese e francese a laboratori storici come quelli di ricamo, uncinetto e pittura su stoffa, passando attraverso una vasta gamma di settori: cultura generale, letteratura, informatica. Ci sarà anche un corso per sviluppare l'autostima e l'ottimismo.

Anche quest'anno sono in programma molte gite: “A ottobre ci recheremo a Spoleto, il bus è già pieno a due settimane dalle iscrizioni – spiega Pizzichini. – A marzo ci recheremo a Mantova e poi a Brescia per una visita archeologica. Il primo maggio porteremo i nostri iscritti a Lerici e per le isole di Porto Venere, mentre a fine maggio, dopo la chiusura dell'anno, visiteremo le ville della lucchesia”.

Le iscrizioni sono già aperte: “Contiamo più 160 iscritti al momento – conclude Pizzichini – l'anno scorso, in totale, erano circa 350: sono numeri incoraggianti, che ci spingono a migliorare la qualità dei servizi offerti, con l'obiettivo di rendere i nostri corsi un mezzo per contribuire alla vita della città”.