Lavoro

Macelloni: "Fondi Rustici è una risposta alla crisi e alla finanza"

Il presidente del Belvedere spiega i motivi dell'operazione immobiliare Fondi Rustici e dell'accordo con la Cna

PONTEDERA - “E' la prima volta che in Valdera qualcuno tenta un'operazione di azionariato diffuso del genere. Nel'97 c'era già stata l'esperienza di Belvedere, ma questa è tutta un'altra storia”. Renzo Macelloni, il presidente di Belvedere spa, quando illustra l'operazione Fondi Rustici, durante la conferenza stampa alla Cna di Pontedera, per la presentazione del protocollo l'intesa con la confederazione degli artigiani parla chiaro: “Non l'ha mai fatto nessuno. Questo l'investimento in Fondi Rustici per noi, ma sopratutto per i risparmiatori che ci metteranno i soldi è una risposta alla crisi e al modello economico che ci ha portato a vivere questi anni”. Il progetto è semplice: ristrutturare 40 immobili rurali, acquisiti dal Gaslini di Genova e ubicati nel cuore dalla campagna della Valdera. Scopo finale rivenderli alla fascia alta del mercato immobiliare, creando un utile per chi ci ha investito. “Per partire - dice Macelloni – ci servono circa 15 milioni di euro che vogliamo trovare dai piccoli investitori del territorio, perché l'utile deve restare qui in Valdera. A noi i grandi gruppi immobiliari, una strada forse più facile, a noi non interessano”. I tempi cambiano e l'inventore del Sistema Peccioli, che ha creato la "Svizzera della Valdera" dai rifiuti, dopo quasi 20 anni, ci riprova con la formula dell'azionariato diffuso. Questa volta però la ricetta è stata modificata e adeguata alle nuove esigenze dell'economia, pensando già al dopo crisi. “La differenza - spiega Macelloni - tra l'operazione Fondi Rustici e un investimento in fondi finanziari è semplice. Noi non facciamo finanza noi investiamo in beni concreti delle nostre zone. Vogliamo un azionariato del territorio, perché crediamo che qui ci siano le risorse economiche, ma anche le professionalità per fare questa operazione, ecco perché il protocollo con Cna che troverà anche le aziende artigiane della zona che dovranno lavorare in Fondi Rustici”. Insomma una formula per sottrarsi al meccanismo dell'economia globale, quella che ha inventato prodotti come futures, bound e titoli tossici, prendendo capitali in una parte del mondo e investendoli altrove, spesso in pure speculazioni che non producono niente di concreto, ma solo prodotti virtuali. Il progetto Fondi Rustici in questo senso è una risposta alla finanza dei nostri tempi e forse un modello che in futuro sarà dominante: investire in casa propria, sapendo dove vanno a finire i risparmi e vedendo tutti i passaggi dell'operazione, che alla fine porterà al recupero degli immobili. Per Macelloni la trasparenza è fondamentale, tanto che il presidente di Belvedere assicura: “Faremo due assemblee l'anno dei soci, li informeremo di ogni decisione, di ogni passaggio e se ci sarà da fare dei cambiamenti lo decideremo insieme”.