Politica

​“Macelloni si dimetta dall’incarico in Belvedere”

La lista Progetto Comune scrive al Pd criticando il rapporto del sindaco con Fondi Rustici e con l’azienda di via Marconi: “È conflitto d’interessi”

I consiglieri di Progetto Comune Marianella Marianelli e Franco Cavallini

“Il signor Macelloni ha continuato, da candidato sindaco e da sindaco, a svolgere le sue funzioni in Belvedere e in Fondi rustici e, rispondendo a un’interrogazione di consiglieri di minoranza, ha ammesso di avere un rapporto di collaborazione con Belvedere, retribuito. Inoltre, in seguito ad altre interrogazioni in Consiglio comunale, abbiamo appurato che l’epicentro delle attività delle società suddette risulta essere ancora lui e, fatto ancor più rilevante, non ha mai rescisso il suo rapporto con esse, facendo risultare così assai menzognera l’affermazione da lui sostenuta in campagna elettorale”.

Questo il concetto al centro della lettera che la lista di minoranza Progetto Comune e la capogruppo Marianella Marianelli ha inviato al Pd provinciale, criticando il rapporto che l’attuale sindaco di Peccioli Renzo Macelloni ha avuto durante la campagna elettorale e ha tuttora con le società Fondi Rustici e in particolare Belvedere Spa, con la quale Macelloni ha un temporaneo contratto di semplice dipendente, visto l’importante ruolo centrale di presidente e amministratore delegato ricoperto fino alla candidatura a sindaco di aprile-maggio scorso.

Un rapporto comunque, che non convince Marianelli e i suoi, che durante l’ultima seduta del Consiglio comunale hanno presentato anche una mozione in cui si richiedevano le dimissioni del sindaco Macelloni dall’incarico ricoperto in Belvedere, in conflitto d’interessi, secondo il gruppo d’opposizione, secondo quanto espresso dall’articolo 78 comma 5 del Tuel che recita: ““Al sindaco e al presidente della Provincia, agli assessori e ai consiglieri comunali e provinciali è vietato ricoprire incarichi e assumere consulenze presso enti e istituzioni dipendenti o comunque sottoposti al controllo e alla vigilanza dei relativi comuni e province”. Mozione e dimissioni che, ovviamente, sono state respinte dalla maggioranza in Consiglio comunale.