Interviste

Marco Gherardini pensa "Palaia in Grande"

Discontinuità con l'amministrazione uscente e rinnovamento dell'immagine di Palaia, sono i temi del programma elettorale di Gherardini

Marco Gherardini, il candidato sindaco della lista "Palaia in Grande"

Marco Gherardini, 33 anni, laureato in scienze politiche, lavora in Regione Toscana e si prepara alla sfida elettorale del 25 maggio per diventare il sindaco di Palaia. Sostenuto dalla lista di centrosinistra Palaia in Grande e guarda a un rinnovamento sostanziale della politica e del ruolo di Palaia in Toscana e nell'Unione Valdera. Tecnologie, opportunità offerte dalla Comunità europea, diritti uguali per tutti e tutela della tradizione rurale sono gli argomenti forti del programma elettorale. 


Quali sono i principali punti del programma elettorale della lista Palaia in Grande?

“Sarò il sindaco dell'Adsl e della raccolta porta a porta. Il nostro impegno prioritario sarà curare costantemente i paesi (strade, marciapiedi, piazze, giardini). Conosco come funziona la pubblica amministrazione, c'è bisogno di controllo, specie sul decoro urbano e sulle attività di riqualificazione e di manutenzione. Con me ci sarà l'assessore del fare, presente sul territorio, primo punto di riferimento per i cittadini per la manutenzione e la cura dei paesi. Il cittadino che segnala un problema o un lavoro da fare merita ascolto, cortesia e sopratutto risposte oneste e tempi certi. Faremo di Palaia la capitale Toscana della ruralità e un lavoro innovativo e professionale per reperire nuove risorse dai bandi regionali e dai fondi della Comunità europea per favorire uno sviluppo sostenibile e l'occupazione”.

Se fosse eletto sindaco, qual'è la prima cosa che farebbe?
“Sono allergico ai privilegi, quindi subito via i parcheggi riservati agli amministratori fuori dal Palazzo comunale. Metterei quei posti macchina a disposizione della cittadinanza, assieme al nostro impegno per farne di nuovi. Il sindaco assieme alla fascia tricolore deve vestire una tuta da lavoro e mettersi a servizio della comunità, esserne il primo servitore. I cittadini fanno bene a sentirsi non più rappresentanti da quei politici che vivono le istituzioni come rampe di lancio. Noi di Palaia in Grande vogliamo far decollare i servizi per i cittadini”.

E nel medio periodo c'è un progetto che le sta particolarmente a cuore?
“In collaborazione con le realtà presenti sul territorio e reperendo nuovi fondi, penso a un impianto sportivo multifunzionale, non solo calcio insomma, a Forcoli. Intanto sosterremo con forza l’attività delle associazioni e delle società sportive, proprio perché vogliamo lo sviluppo della pratica sportiva e di un sano utilizzo del tempo libero dei bambini, dei giovani e degli adulti”.

Sul tema dell'Unione Valdera, come la pensa?
"Saremo pragmatici. In un contesto di ristrettezza di risorse, garantire servizi efficienti se eletto sarebbe la mia stella polare. I cittadini di Palaia pagano le tasse come gli altri. Da sindaco per nessuna ragione accetterei che un cittadino di Palaia si sentisse, rispetto a un cittadino di un altro comune della Valdera, di serie B per i servizi. O l’Unione Valdera cambia profondamente e diventa lo strumento per migliorare davvero la qualità della vita dei cittadini, altrimenti senza tabù valuteremo assieme ai cittadini altre strade ad oggi ancora tutte da costruire. Non mi getterei da una macchina in corsa, ma questa macchina viaggia con un tagliando scaduto e serve subito una profonda revisione. Sono disposto ad andare a vedere fino in fondo per razionalizzare servizi e competenze, senza piazzare bandiere campanilistiche. Il mio è un atteggiamento assolutamente positivo, pratico, costruttivo. Se eletto sarei in prima fila per riformare l’Unione. Palaia merita di essere protagonista di un'area vasta, al di là dei confini comunali. Ha le potenzialità per pretenderlo".

La sua amministrazione, qualora vinciate le elezioni rischia di mancare di discontinuità rispetto a quella uscente?
"Certo, è nei fatti. Un progetto nuovo e ambizioso come quello di Palaia in Grande non potrà che camminare sulle gambe di un gruppo rinnovato. La mia squadra è fatta da persone competenti, preparate, oneste, molti i giovani, che hanno portato proposte serie per affrontare i problemi e dare risposte ai bisogni dei cittadini. La macchina comunale ha bisogno adesso di un motore nuovo. Noi ci mettiamo la faccia e le nostre idee e la riorganizzeremo profondamente all'insegna di meno burocrazia, trasparenza, presenza sul territorio degli amministratori".

E come vede i primi passi della lista a lei avversaria?
"Da quella parte vedo una serie di buone intenzioni che si risolvono però con delle promesse abbastanza vaghe. Per cambiare, bisogna conoscere, essere informati, partecipare. Spero che chi sarà eletto della lista Cambiare in Comune, partecipi di più ai consigli comunali di quanto hanno fatto i loro consiglieri uscenti. Per cambiare, per riformare un comune bisognerebbe prima di tutto conoscerlo. È ormai risaputo che hanno anche allungato l'occhio sul nostro programma, un po' come si faceva a scuola col compagno di banco. Non fa niente, condividiamo volentieri le nostre idee: gli elettori tra la copia e l'originale sapranno cosa scegliere".