Cultura

Meridiani: una storia di integrazione e civiltà

Al museo Piaggio il film di Tommaso Cavallini. Il racconto della convivenza e dello scambio culturale



PONTEDERA - “I miei figli parlano pontederese”. “Ho più amici pontederesi che africani”. “Non posso vincere da solo, ho bisogno che tutta Pontedera mi aiuti”. Sono le parole dei protagonisti di “Meridiani, Pontedera una città in movimento”, il film documentario diretto dal regista Tommaso Cavallini (nella prima foto) e realizzato in collaborazione con la Regione Toscana, il Comune di Pontedera e il Forum Percorsi di Cittadinanza. Il film è stato presentato venerdì primo marzo al museo Piaggio. Numeroso il pubblico in platea. Il regista ha cercato di raccontare le storie, i volti, i sogni, le aspettative dei migranti e il loro rapporto con gli italiani e la città di Pontedera in movimento, parafrasando il titolo, verso un’integrazione sempre più completa ed efficace. La pellicola (clicca qui per vedere il trailer di Meridiani su Youtube) scorre con ritmo ed è priva di retorica. Affronta il tema delle comunità di migranti che vivono a Pontedera con il taglio documentaristico, ma Cavallini riesce trovare con i tempi del reportage di strada, momenti di coralità, in cui sintetizza in un’immagine, in una battuta, il percorso di integrazione che la comunità pontederese e quelle degli stranieri sono riuscite a compiere, portando la città della Piaggio a essere un modello apprezzato in tutta Itali. Cavallini racconta Pontedera non dal punto di vista dei migranti, ma i migranti a Pontedera e attraverso poche battute scarne, ma rese accattivanti dal montaggio, fa capire le scelte che sono state fatte per arrivare all’integrazione. Alla serata di presentazione, coordinata dal presidente regionale dei Consigli degli stranieri della Toscana, Dia Papa Demba, sono intervenuti vari esponenti della vita pubblica, che partendo dal documentario hanno affrontato i temi ancora da risolvere. Questo il tavolo dei relatori: il primo cittadino di Pontedera, Simone Millozzi, Liviana Canovai, assessore del Comune di Pontedera, Naima Amadoour, vicepresidente del Forum percorsi di cittadinanza, Udo C. Enwereuzor, direttore di Cospe, Serena Gianfaldoni direttrice del festival Nazionale delle Culture, e ovviamente il regista Tommaso Cavallini. Tra i temi affrontati durante la presentazione la questione dello ius soli, ovvero il problema della cittadinanza per i figli nati in Italia da genitori migranti, il disinteresse della politica nazionale per i problemi dell’integrazione, il problema della convivenza, il problema dei migranti che praticano sport a livello agonistico che spesso, non avendo la cittadinanza trovano difficoltà burocratiche nel gareggiare e molte altre questioni urgenti, che la politica nazionale non riesce, né spesso vuole affrontare, ma che il microcosmo della comunità pontederese in buona parte ha già risolto.