La prima traduzione in italiano di Metai arriva da Casciana Alta. E' stato infatti Adriano Cerri, giovane linguista residente nel piccolo borgo larigiano, a curare l'opera tradotta del colosso della letteratura lituana scritto da Kristijonas Donelaitis, presentata mercoledì scorso al Caffè degli Artisti a Pisa.
Cerri, che abita a Casciana Alta insieme alla moglie Benedetta, è un giovane laureato in linguistica all’Università di Pisa, dove attualmente sta terminando un dottorato di ricerca. Si è specializzato in lingua e letteratura lituana e ha svolto periodi di ricerca presso l’Università di Vilnius. Ha pubblicato vari articoli scientifici in linguistica storica, filosofia baltica e traduzioni di autori lituani contemporanei, dedicando proprio a Donelaitis una tesi sui composti nominali per la laurea triennale in lettere nel 2006.
Stuzzicato e stimolato dal professore Pietro Dini, Cerri ha intrapreso questa impegnatissima traduzione di Metai – Le Stagioni, la prima opera lituana a soggetto profano, ormai parte della lista dei capolavori stilata dall’Unesco e considerata al pari della Divina Commedia di Dante per noi italiani.
Il testo originale dell'opera è stato tradotto 20 volte in 12 lingue, ma in italiano, sino ad oggi, soltanto in qualche frammento.
Il libro non ha una vera e propria trama, né un vero protagonista, ma racconta della vita dei contadini “burai” abitanti di un piccolo villaggio immaginario della Lituania, attraverso le 4 stagioni. La natura, la comunità, il lavoro e soprattutto la povertà vengono messi a nudo in questo testo di 2968 versi ripartiti in 4 canti.
La presentazione è stata curata dal professor Dini, Emilia Macytè ha letto alcuni brani in lingua originale, mentre Cerri ha fatto eco rileggendoli secondo la propria traduzione. Il libro è già in vendita nelle librerie ed è edito da Joker.