Lavoro

Metalmeccanici, in arrivo nuova ondata di licenziamenti

Secondo la Fiom tutti gli indotti del settore sono a rischio. Servono misure alternative alla cassa integrazione in deroga

La principale azienda metalmeccanica di Pontedera, la Piaggio

E' in arrivo una nuova ondata di licenziamenti per il settore metalmeccanico. A dirlo è il segretario generale della Fiom Cgil Toscana, Massimo Braccini che aggiunge “Bisogna trovate misure alternative alla cassa integrazione in deroga”.

Il problema infatti è la copertura della cassa integrazione in deroga e per evitare nuovi licenziamenti bisogna trovare secondo la Fiom misure alternative.

“Sono migliaia – continua Braccini - i lavoratori in Toscana che stanno usufruendo questo ammortizzatore sociale e per lo più sono dipendenti di piccole imprese, cooperative, ditte artigiane che in parte sono legate a grandi industrie in crisi (nel caso di Pontedera le aziende dell'indotto Piaggio ndr) in attesa della ripresa, ma questa ripresa una parte sostanziale dei lavoratori non la vedranno mai perché a breve rischiano tutti il licenziamento. I lavoratori che ne hanno diritto potranno usufruire della indennità di disoccupazione, ma un conto è rimanere dipendenti di un'impresa e un conto è essere licenziati” spiega chiaramente il segretario toscano della Fiom.

Il rischio è la perdita del patrimonio professionale, il valore aggiunto di ogni azienda”.

“In questi anni – continua il numero uno della Fiom Toscana - attraverso l'utilizzo di questi ammortizzatori sociali molti lavoratori hanno potuto riprendere il lavoro, questa volta se non ci saranno interventi ulteriori a sostegno non sarà così e questo attiverà un processo profondo di una gravità' unica. Ormai quasi tutti i processi produttivi si reggono su una filiera di imprese, molte lavorazioni sono svolte storicamente da ditte in appalto, se intorno a una grande impresa sparisce una fetta sostanziale dell'indotto le modalità di produzione saranno riviste con tutto quello che ne consegue come tenuta del sistema”.

Per Braccini infatti è indispensabile riflettere su come gestire la crisi e spiega: “Bisogna uscire dalla logica della copertura finanziaria e di volta in volta andare a contrattare. Bisogna tornare a parlare di diritti, e i diritti sono tali se riguardano tutti i lavoratori. Bisogna avere la consapevolezza di cosa è necessario per continuare a governare un processo di crisi così profondo. vanno estesi gli ammortizzatori sociali a tutte le tipologie di impiego e di impresa e vanno resi universali, estendendo la contribuzione a tutte le imprese e a tutti i lavoratori. La riforma Fornero – conclude i Massimo Braccini - non solo ha creato danni al sistema pensionistico rendendolo il peggiore in Europa, ma anche agli ammortizzatori sociali, attuando una riforma che non risponde alla realtà dei problemi e che come organizzazioni sindacali abbiamo il dovere di batterci per cambiarla”.