Cronaca

​Moria di pesci sull'Usciana, non era inquinamento

A dirlo è l'Arpat che dalle analisi spiega: “Il nubifragio dei giorni precedenti ha ridotto la concentrazione di ossigeno nell'acqua”

“Il nubifragio abbattutosi sulla zona nei giorni immediatamente precedenti ha provocato il dilavamento repentino dei terreni e dei fossi campestri che raccolgono le acque meteoriche dei piazzali e delle strade di Santa Croce, Castelfranco e Fucecchio. Acque che, confluendo nel canale Usciana, possono presumibilmente aver abbassato il livello di ossigeno disciolto”. Nessun inquinamento dunque, per i tecnici Arpat la moria di pesci accaduta nel canale Usciana il 21 settembre scorso sarebbe stata provocata dalle forti piogge dei giorni precedenti e dalla bassa concentrazione di ossigeno nell'acqua.

“Dalle analisi compiute dai tecnici di Arpat – spiega l'agenzia in una nota stampa – le acque risultavano molto torbide a causa probabilmente delle forti piogge dei giorni precedenti che avevano smosso il fondo limaccioso del canale stesso, la misura dell’ossigeno disciolto evidenziava concentrazioni ridotte e la conducibilità risultava congruente con i valori del monitoraggio mensile. I risultati delle analisi di laboratorio effettuate – aggiungono – hanno evidenziato per entrambi i campioni l’assenza di tossicità acuta in base al test con Daphnia magna, valori di cloruri, azoto ammoniacale e Cod compatibili con quelli del monitoraggio mensile. Lo screening dei fitofarmaci, inoltre, ha evidenziato soprattutto nel campione prelevato a Ponticelli, la presenza di una serie di principi attivi anche se in concentrazione contenuta”.

Secondo Arpat, proprio i fenomeni delle intense piogge e della riduzione di ossigeno nell'acqua potrebbero aver provocato la sofferenza ittica. “Gli esiti delle analisi – conclude Arpat – saranno inviate all'Asl che, unitamente ai propri accertamenti, potrà fare le valutazioni sanitarie di merito sulle cause della moria”.