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Musulmani in Duomo e il sogno di Rossi

Per la prima volta un gruppo di islamici è entrato nella maggior chiesa pontederese. Ma l'ex sindaco 'voleva' di più

Oltre che nella battaglia per fermare il trasferimento a Nusco delle officine motori della Piaggio, l' Ulivo, ovvero l'incontro fra post comunisti e post democristiani, nacque a Pontedera anche sul tetto disastrato del Duomo. Era sindaco Enrico Rossi, che pur non essendo cattolico né tantomeno praticante, si avvicinò molto all'allora proposto Enzo Lucchesini, anche lui impegnato nei cortei per impedire il trasloco di metà Piaggio (ma il vescovo di Avellino chiedeva il contrario), sanando in questo modo cinquantennali contrasti tra Palazzo Stefanelli e il Duomo. Tanto che da allora i nuovi parroci o quelli in partenza vengono salutati ufficialmente nell'aula del consiglio comunale, mentre gli amministratori cittadini partecipano ufficialmente a molte cerimonie religiose. 

Il tetto del duomo rovinato soprattutto dai piccioni andava rifatto e Rossi aiutò il Proposto a rifarlo nuovo con cospicui fondi di provenienza comunale e legati alle opere di urbanizzazione. Sul rapporto con la chiesa, Rossi - oggi presidente della Regione Toscana e candidato segretario nazionale Pd - covava comunque un sogno, del quale ci parlò. Sognava chiese dove si potessero svolgere funzioni religiose di tutte, o comunque molte, religioni. Il sogno rimase tale ma domenica scorsa una ventina di musulmani, magrebini e senegalesi, di Pontedera sono entranti per la prima volta in Duomo per dichiarare dall'altare la loro totale contrarietà al terrorismo in nome di Allah. 

E' successo a Pontedera e a Cascina, per parlare della realtà locale, come in chiese di mezzo Europa, dando luogo anche a un grande dibattito sull'utilità e riuscita dell'iniziativa. Visto che né i 20 musulmani - tutti maschi e tutti appartenenti all'Associazione La Pace che anche per pregare usufruisce di locali nell'ex comunità terapeutica della Bianca - presenti nel Duomo insieme al parroco Piero Dini, Piero Pertici ed Eugenio Leone anche in rappresentanza del comune, né quelli presenti nelle cattedrali di mezza Europa, possono fermare l'Isis o i lupi solitari e spesso confusi di mente.Tuttavia l'iniziativa andava fatta perché anche un sassolino o un granello di sabbia sono componenti a tutti gli effetti di una spiaggia, mentre la chiesa pontederese, sempre ai tempi dell'Ulivo e delle guerre nei balcani, aveva presenziato con gli ex avversari più o meno di sinistra a manifestazioni pacifiste. In questo caso facendo essa il primo passo - naturalmente contestato da chi era contrario - in direzione, allora, del composito fronte, appunto, delle sinistre. Certo che il sogno di Rossi di una chiesa stabilmente per tutti resta tale. Ma tanto per ricordare una caso, ci sono difficoltà anche nella gestione della Chiesa di Santo Sepolcro in Gerusalemme dove con turni prestabiliti ma sul limite dell'equilibrio, operano religiosi di vari rami del cristianesimo.