Politica

Nardini: "Il Pd non ha rispettato i suoi iscritti"

La giovane candidata alle elezioni regionali commenta il mancato raggiungimento del quorum per definire gli otto che correranno il 31 maggio

Alessandra Nardini con Enrico Rossi

Il nostro Partito non ha dato prova di unità e compattezza a causa dei molti delegati assenti, che hanno scelto di far prevalere tatticismi e giochi di corrente”. Questo il commento di Alessandra Nardini, 27enne candidata per il Pd alle elezioni Regionali in programma il prossimo 31 maggio, dopo che nella seconda direzione territoriale del Pd Pisa non è stato raggiunto il quorum necessario.

“Anche durante la seconda direzione territoriale Pd – spiega Nardini - convocata per ratificare la lista degli otto candidati alle elezioni regionali per il nostro collegio, non è stato raggiunto il quorum necessario previsto dal regolamento. Il nostro Partito non ha dato prova di unità e compattezza a causa dei molti delegati assenti, che hanno scelto di far prevalere tatticismi e giochi di corrente”

Nardini pensa che queste divisioni non siano rispettose nei confronti degli iscritti: “Proprio il Partito che dovrebbe fare del confronto democratico il suo pilastro, anche in virtù del nome che porta, non solo non è riuscito ad approvare con soddisfazione una lista eterogenea ed articolata di candidate e candidati che con impegno e passione hanno trovato consenso tra gli iscritti, ma non è riuscito neppure a confrontarsi sul tema nella sede naturale deputata a farlo. Questo è davvero mortificante soprattutto per rispetto dei tantissimi iscritti della nostra unione territoriale che con le loro firme hanno voluto sostenere i vari candidati”.

Secondo la giovane candidata di Capannoli la strada da seguire è: “Uscire dagli individualismi, e focalizzarsi sull’obiettivo principale: far fare al Partito Democratico un ottimo risultato alle elezioni e confermare il Presidente Enrico Rossi alla guida della nostra Regione, sfidando l’antipolitica e l’astensionismo. Così potremo davvero metterci a servizio del Partito e portare il nostro contributo. Le tensioni e le divisioni all’interno del Pd pisano non interessano i cittadini della nostra Provincia, ai quali dovremmo provare a parlare di lavoro, sanità, ambiente, diritto allo studio, scuola e università, innovazione e ricerca, fondi europei, diritti, legalità, sostegno alle start up, geotermia, cultura e turismo, trasporti e mobilità sostenibile, smart cities e molto altro. Dovremmo concentrare le nostre energie sui temi, non sulle guerre fratricide all’interno della stessa comunità. Confrontiamoci sulle idee, non sulle persone” conclude Alessandra Nardini.