Attualità

​Officine Ristori, la rabbia dei Cobas

L’organizzazione sindacale di base interviene nel dibattito: “A pagare sono sempre e solo i lavoratori. Si faccia qualcosa contro Piaggio”

“Basta con le delocalizzazioni, basta con l'attacco ai diritti dei lavoratori, basta con lo sfruttamento all’osso di chi lavora”. Questo il secco intervento di Cobas Lavoro Privato e Cobas Valdera che, attraverso una nota stampa, intervengono nel dibattito sulla vicenda delle Officine Ristori di Montecalvoli.

Innanzitutto, in merito al concordato, che i Cobas tengono a precisare si tratta per ora solo di una richiesta presentata in tribunale, dicono: “Preoccupante è quello che troviamo all’interno, ovvero la richiesta di licenziamento collettivo, non quantificabile. Non hanno espresso un numero preciso, se ne sono guardati bene, ma è riconducibile a tutte quelle lavorazioni che venivano svolte per la Piaggio e che, molto probabilmente, nel nuovo accordo stipulato non saranno più assegnate alla Ristori, ma fatte venire da altri Paesi, tipo Polonia e Vietnam”.

Secondo l’associazione sindacale poi, grave è anche la scelta di affidare a un commissario la gestione del concordato e quindi anche il licenziamento collettivo: “Tale scelta – scrivono – è responsabilità e volontà tutta della proprietà per avere ulteriori risorse economiche da destinare ai creditori”. Responsabilità poi, sempre secondo i Cobas, ce l’avrebbe anche Piaggio che non esita a eliminare commesse alle fabbriche dell’indotto per affidarle a Paesi esteri.

Ma i Cobas non risparmiano neppure gli imprenditori della Ristori, che “non hanno nemmeno il coraggio di andare direttamente dai lavoratori a spiegare lo stato di crisi e la situazione reale, imprenditori che non hanno saputo diversificare e che trattano i lavoratori come merce di scambio con i creditori. Imprenditori pavidi – aggiungono – che fanno gestire a un tecnico, qual è il commissario giudiziale, anche i licenziamenti”.

L’appello dei Cobas è infine a istituzioni e sindacati affinché prendano una decisa posizione nella vicenda Ristori in particolare e anche con la politica della Piaggio.