Attualità

Caro Aldo, grazie di tutto

Il cavalier Giannini ci ha lasciato nel ricordo di tanta, tanta, gente che ha amato la piccola bottega fondata quando c'era ancora il Re

Aldo Giannini

Aldo Giannini se n'è andato, a 97 anni, in un momento molto brutto per l'Italia e per il mondo intero. Ma chi lo ha conosciuto gli sta mandando così tante manifestazioni di affetto e stima (telematica) che hanno già superato quota mille. E Aldo, il cavalier Giannini da Villa Saletta, se li stramerita.

Una botteghina, subito fuori dallo storico borgo un tempo attivissimo e ora sbarrato da cancelli, lungo la via che porta a Palaia, nata ben 140 anni fa quando regnava Vittorio Emanuele II, e fondata, diciamo così, dalla nonna capannolese Alisena, nome ebraico, che tutte le mattine doveva varcare l'Era o il Roglio per andare ad aprirla. Poi subentrò la figlia Algerinda (da Algeria, chi sa perché...) e infine lui, Aldo. Era una "Sale e tabacchi", la numero 2, ci diceva Aldo, del comune di Palaia. E chi scrive, alichese della collina dirimpettaia, gli ribatteva che la numero 1, come era scritto sulla porta, era proprio quella di Alica gestita da Mario Pretini, nonno di chi scrive. E che Aldo conosceva bene.

Dalla sua botteghina (continuiamo a chiamarla affettuosamente così), che era anche la sua casa, Aldo aveva visto passare e fermarsi prima i tedeschi (in ritirata) e poi gli americani ormai vincitori. Ma in ottant'anni, quanti avranno bevuto il ponce di Aldo o avranno fatto una bella merenda con i suoi rigatini, prosciutti, formaggi? Sicuramente tantissimi quanto incalcolabili. 

Ultimamente aveva preso le redini la figlia Grazia, che speriamo le porti avanti a lungo, mentre diverse volte abbiano sentito disquisire sul primato 'ponciario' tra la botteghina di Aldo e i rinomati locali di Livorno.

Comunque sia, grazie per il tuo impegno, caro Aldo, anche per aver valorizzato le colline palaiesi attirando gente anche da lontano.