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​Palaia, meglio o peggio? Chi sa...

Si è un po' allontanato dal popolo della Valdera e non, il famoso detto risalente alle guerre e guerricciole trecentesche. Peccato. Ma tutto svanisce

Fino a qualche decennio fa era sulla bocca di tanti, e non soltanto dei palaiesi, la frase, l'espressione popolare, "peggio Palaia" collegata col suo omonimo-contrario di "meglio Palaia". Peccato che le tradizioni si perdano progressivamente mentre reggono espressioni di più lunga portata storica come, per portare un esempio, "Alea iacta est", "il dato e tratto", pronunciata da Giulio Cesare quando si decise a passare il Rubicone, fiumiciattolo che ha fatto la storia di Cesare e di Roma (che conquistò).

Appena si sbuca nel cuore di Palaia dalla piccola circonvallazione c'è anche un ristorante col nome-slogan sopra citato, mentre a Pistoia ce n'è uno, col titolo rovesciato ma che vuol dire la stessa cosa di "meglio Palaia". Se l'espressione, usata anche dal Granduca Leopoldo II in una visita a Palaia in quei giorni dell' 800 martoriati dal colera - epidemia, purtroppo, che comincia con la stessa C di covid... - continua a essere usata anche da personaggi famosi toscani e non. Ma altri, sempre meno, la usano ancora. Ma con meno vigore.

"Peggio Palaia" e il suo contrario nacquero dalla non fortunata guerricciola,(1362) dei fiorentini in Valdera. Infatti non riuscirono ad espugnare né PonsaccoPalaia e alcune fonti d'epoca riferiscono che il comandante delle truppe fiorentine che assediarono Palaia riferirono in un messaggio al governo fiorentino che le cose erano andate male anche lì. "Peggio Palaia", dunque. Ma anche il Granduca Leopoldo usò la frase, così si dice, quando (metà '800) venne in Valdera e anche Palaia per verificare come si stava sviluppando l'epidemia di peste.

Ora siamo nel terzo millennio ed è certo che la nuova gioventù non usa questa frase. Non ci si può far niente ma un po' dispiace, mentre che non ci siano più guerre, e neanche epidemia..., sarebbe un bene.