Politica

Parrella: “Unione, un progetto da rivedere”

La neosindaco di Santa Maria a Monte annuncia la sua posizione critica nei confronti dell’ente dei 14 Comuni Uniti

Santa Maria a Monte – Sindaco da soli due giorni, Ilaria Parrella si pone già in un’ottica critica nei confronti dell’Unione Valdera. Commentando il suo imminente ingresso nella giunta dei 14 Comuni uniti, la neoeletta ha dichiarato: “Come avevamo scritto anche nel programma elettorale, nei confronti dell’Unione Valdera avrò una posizione critica. È necessario – ha continuato Parrella – analizzare i rapporti che il nostro Comune ha siglato con l’ente e verificare la convenienza che abbiamo a farne parte, comparando costi sostenuti e servizi erogati”. Nei confronti dell’ente locale fondato nel 2008 e sostenuto dall’ormai ex sindaco David Turini che nel 2011 ne fu anche presidente, Parrella e compagni non sembrano quindi essere molto accondiscendenti, ma intendono rivedere convenzioni e rapporti stretti in questi anni. Una posizione di diffidenza nei confronti del grande ente che va a sommarsi, ad esempio, all’intervento del consigliere regionale Pd Pier Paolo Tognocchi che ha definito l’ipotesi di fusione in Alta Valdera una valida alternativa all’Unione. Per il sindaco Parella e per la sua coalizione, Santa Maria a Monte deve inoltre cominciare a far sentire il suo peso, essendo il terzo comune della Valdera per numero di abitanti: “Non scordiamoci – ha aggiunto Parrella – che Santa Maria a Monte è il comune che fa da cerniera fra la Valdera e il Comprensorio del Cuoio”. Una dichiarazione che, sommata alla revisione dei rapporti e alla linea politica critica verso l’Unione, potrebbe forse portare a una rottura o comunque a un allontanamento di Santa Maria a Monte dai 14 Comuni uniti, magari proprio verso la zona del cuoio. Forze centrifughe, dibattiti interni ai grandi partiti, fusioni che disgregano. Con questi scenari, chissà se l’Unione dei Comuni della Valdera arriverà integra al 2014 o se invece non sarà costretta a ripensare il suo ruolo, la sua geografia politica o peggio ancora la sua stessa esistenza.