Attualità

Al Cinema Passerotti uno spettacolo su Pasolini

Chi raccoglierà l'eredità di PPP? Questa la domanda che fa da filo conduttore di "Di chi è quest'epoca, Pasolini?" di Ettore Oldi e regia di Barbadori

Il Cinema Passerotti

Nei giorni in cui ricorrerà il cinquantesimo anniversario della morte di Pier Paolo Pasolini, Peccioli accoglierà lo spettacolo Di chi è quest'epoca, Pasolini? di Ettore Oldi, per la regia di Gianluca Barbadori, con Maria Bacci Pasello e con la partecipazione di Silvia Napoletano.

L'appuntamento è per venerdì 31 Ottobre alle 21 al Cinema Passerotti, a ingresso gratuito e con il solo obbligo di prenotazione. Si tratta di un vero e proprio omaggio allo scrittore, poeta, regista e intellettuale a tutto tondo a pochi giorni dall'anniversario dei cinquant'anni dal suo omicidio, avvenuto il 2 Novembre 1975. Lo spettacolo cerca di rispondere alla domanda su chi potrà raccogliere l'eredità di Pasolini, attento osservatore dei cambiamenti della società italiana dal secondo dopoguerra sino alla metà degli anni Settanta.

"A causa della mia vita personale, della scelta che ho fatto sul modo di trascorrere i miei giorni e di impiegare la mia vitalità e i miei affetti, fin da ragazzo, ho tradito il modo di vita borghese (ndr: a cui ero predestinato) - ha scritto Pasolini stesso in Scritti corsari ho trasgredito ogni norma e limite".

Fu così non soltanto nella sua vita privata, ma anche nella sua opera artistica e in quella civile, come giornalista: amava "accarezzare contropelo" la società che lo circondava. Leggere oggi Pasolini crea l’illusione che parli del nostro tempo, perché la forza delle sue parole non è diminuita. 

"Chi detiene il potere dovrebbe sentirsi altrettanto minacciato dalla sua lucidità: Pasolini dovrebbe essere scomodo anche oggi. Eppure così non è - hanno scritto gli organizzatori - e se lui è ormai prigioniero di questa sua nuova rispettabilità, chi c’è oggi a poter raccogliere la stessa eredità? Se non c’è più un Pasolini a indicare e a picconare con le sue parole i muri delle nostre prigioni, come possiamo sperare, un giorno, di vederli crollare? Cosa potrà mai cambiare? È proprio questa domanda che spinge Maria, la protagonista dello spettacolo, a incontrare Pasolini".