Attualità

Aziende sott'acqua tra Alta Valdera e Valdegola

La denuncia della Coldiretti Pisa dopo l'alluvione del 24 aprile: "Chiederemo spiegazioni sulla manutenzione dei fiumi al Consorzio Basso Valdarno"

Alluvione nella zona fra Peccioli e Capannoli

Le forti piogge dello scorso fine settimana certo hanno messo a dura prova un po' tutto il territorio, ma la prova sembra essere stata particolarmente dura per alcune aziende fra l'alta Valdera e la Valdegola, finite - secondo quanto denuncia anche Coldiretti Pisa - letteralmente sott'acqua con le loro coltivazioni di patate, girasoli e mais.

Campi allagati che per l'associazione sono dovuti a una "cattiva gestione del territorio nonostante quasi il 10 per cento del territorio provinciale, pari a 232 chilometri quadrati, sia a rischio alluvione elevata - spiega Coldiretti in una nota stampa -. E’ la percentuale più alta in Toscana".

"Purtroppo - ha spiegato il direttore Aniello Ascolese - la manutenzione del territorio sta facendo acqua da tutte le parti. E’ approssimativa - . L’emergenza idrogeologica che caratterizza tutto il territorio è aggravata dal rimpallo di competenze tra i vari enti che in momenti come questi, di fronte alla preoccupazione e ai danni delle imprese e delle famiglie, impiega giorni per dare risposte. E’ la burocrazia ad affogare le attività economiche. Chiederemo al Consorzio Basso Valdarno spiegazioni in merito alla manutenzione dei corsi d’acqua poiché il suo ruolo dovrebbe essere quello di mitigare ed evitare fenomeni alluvionali attraverso la manutenzione ordinaria e straordinaria dei corsi d’acqua. Non siamo molto contenti del modello di gestione portato avanti fino a qui. Vogliamo capire meglio quali sono le ragioni di questa empasse”.

Due, in particolare, le situazioni che Coldiretti sta monitorando: nella Valdegola dove diverse aziende hanno subito danni a causa della rottura degli argini delle casse di espansione in due punti del torrente Egola che ha provocato l’inondazione violenta dei terreni dove erano stati seminati da pochi giorni patate, girasoli e mais e nella zona di Pontedera sulla strada provinciale 26 per Santo Pietro Belvedere dove l’azienda agricola e la casa di Fabio Paperini sono andata sott’acque per la terza volta. Era già successo nel 1993 e nel 2014.

"Lo stato del torrente Egola è disastroso - ha raccontato a Coldiretti Francesco Lai, titolare di una delle aziende agricole nella frazione de La Serra -. E’ diventato un vero e proprio rio. Ma nessuno fa la manutenzione. E’ infestato di erba e tronchi: il letto si è alzato. Le esondazioni sono frequenti ma questa volta sono state violente. Servono interventi".

Fabio Paperini convive da anni ormai con un fosso “intubato” che passa sotto una strada confinante ai suoi terreni che non regge però la portata di grandi quantità d’acqua. Quando piove l’acqua “scavalca” la strada e finisce fin dentro la sua casa. Come l’ultima volta. “L’acqua è entrata dovunque - ha raccontato l'agricoltore a Coldiretti -. In casa, nel magazzino dove abbiamo gli attrezzi e ha lavato le semine di girasole che avevamo da poco piantato. La situazione è diventata insopportabile. E’ dal 2009 che mi batto per risolvere questa situazione senza riuscirci. I lavori di adeguamento della viabilità e l’insediamento artigianale hanno portato solo problemi a questa zona. Ogni volta che piove è la stessa storia".