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Dainelli lascia il Chievo: "Posso giocare ancora"

L'ex capitano della Fiorentina a un bivio, dopo oltre 400 presenze in A: "Sono tranquillo, vediamo se c'è qualche progetto che mi entusiasma" VIDEO

Dario Dainelli

Diciannove stagioni in serie A per Dario Dainelli. La prima a Lecce, nel 2000/01, giocavano ancora Baggio (che è stato suo compagno a Brescia), Maldini e Pagliuca. L'ultima, per adesso, quella appena conclusa con l'ennesima salvezza del suo Chievo.

Dainelli ha vissuto almeno due generazioni di calciatori, da Baggio fino a Dybala passando per Totti e Del Piero, giocando per Lecce, Brescia, Fiorentina (dove è stato anche capitano), Genoa e Chievo. 

Lunedì il Chievo ha ufficializzato l'addio del difensore (il contratto scadeva il 30 giugno 2018) che ha collezionato oltre 400 presenze in serie A: "Posso ritenermi soddisfatto per quanto fatto fino a ora - ci ha detto Dainelli - sono tranquillo per quello che verrà".

Il ragazzo di Ghizzano, partito dalle giovanili della Pecciolese e poi approdato a Empoli, è di fronte a una scelta: a 39 anni (è nato il 9 giugno 1979) è ancora tempo di un'altra avventura in campo o è ora di valutare altre situazioni?

"Fisicamente sto bene - ha spiegato - sento di poter continuare. Se mi verrà proposto qualche progetto che mi entusiasma sarò felice di proseguire in campo".

Adesso dunque c'è da valutare le offerte sul tavolo. Italia, in serie A? Estero, magari in paradisi dorati come la Cina o il Qatar o nei sempre affascinanti Stati Uniti?

"Sto valutando, il mercato è lungo. Quel che è certo è che nella decisione terrò conto della mia famiglia, siamo in cinque con tre bambini. Ed è sei anni che siamo a Verona. Potrebbe essere difficile fare un cambiamento troppo drastico".

Una decisione non è stata ancora presa, anche se il difensore aveva già dichiarato in passato di voler rimanere nel mondo del calcio anche dopo la fine dell'avventura in campo: "L'anno scorso ho conseguito il patentino Uefa B per allenatore, vediamo cosa succederà di qui in avanti". 

Accanto alla passione per il calcio c'è quella per il vino, il calciatore da qualche anno ha iniziato a produrlo: "Il vino mi piace, faccio le cose che mi gratificano e produrlo è una di queste". La scelta definitiva potrebbe essere dunque fatta di fronte alle vigne, con in mano un bicchiere del suo vino Red Dainelli (dove Red sta per le iniziali di lui, Dario, sua moglie Rebecca e i suoi tre figli Ettore, Eva ed Edoardo).