Politica

L'opposizione contraria al Comune unico

Progetto Comune rilancia l'idea di un ente a sei dell'Alta Valdera. Sì ai servizi condivisi. Critiche anche all'Unione a dodici

Progetto Comune, lista di opposizione dei consiglieri Marianella Marianelli e Franco Cavallini, è contrario a un Comune unico della Valdera e anche alla continuazione del lavoro dell'Unione Valdera.

Tanti i dubbi espressi sul Comune unico della Valdera e sulle argomentazioni di chi lo sostiene: “Quali effetti benefici comporterebbe la fusione tra gli attuali 12 comuni che costituiscono l’Unione Valdera? I sostenitori della proposta banalizzano il tutto con slogan quali “l’unione fa la forza”, “uniti si possono fare economie di scala” (vero, ma iper-semplificato), “il grande è più efficiente del piccolo” (assai discutibile), “ci sono gli incentivi” (come per la rottamazione !!), il patto di stabilità sarà sospeso per un breve periodo. Il dogma accorpare = risparmio è quindi un evidente e vuoto slogan; casomai nel grande si trovano, frequentemente, i maggiori sprechi di risorse, la maggiore inefficienza, la maggiore dispersione di competenze. I comuni grandi sono un esempio? Roma è un esempio?”.

Secondo Progetto Comune: “L’obiettivo, non dichiarato, sembra quello di colpire l’istituzione comunale, specie quella più piccola, perché più vicina, più a contatto con la cittadinanza. I comuni, specie quelli più piccoli, sono visti come un impaccio per un governo (Regionale e Nazionale) sempre più ripiegato su sé stesso e ostile al confronto locale ”.

Secondo la lista di Marianelli e Cavallini la strada è quella di lavorare su un'unione a sei: “Viste le difficoltà dell’Unione Valdera (dimensioni territoriali, inadeguata programmazione pre-costituzione e scarse sinergie tra le troppe amministrazioni che la costituiscono), verificato che l’immobilismo di oggi appare l’anticamera di una futura fusione delle 12 amministrazioni, con conseguenze irreversibili per le nostre comunità, considerata l’omogeneità di gran parte del territorio dell’Alta Valdera, in termini di risorse, di territorio, di vocazione culturale, turistica e agro alimentare oltreché di densità e caratteristiche abitative, sollecitiamo l’avvio di un percorso promosso dai sindaci e dai gruppi consiliari dei sei Comuni dell’Alta Valdera che preveda, oltreché ordini del giorno sul tema, anche forme di coinvolgimento della popolazione, al termine del quale ci auguriamo si possa programmare la costituzione di una Unione dell’Alta Valdera, senza procedere a promuovere nessun processo di fusione tra i Comuni costituenti. Allo stesso tempo invitiamo i sindaci degli stessi Comuni a mettere a disposizione del dibattito dati qualitativi e quantitativi sul percorso dell’Unione di questi anni, riguardanti standard ed economie dei servizi unificati, importante supporto ed imprescindibile base concreta per suffragare ogni indirizzo futuro”.