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"Aspettando la metropolitana, pensate alle strade"

Il suggerimento ai sindaci Macelloni e Millozzi arriva dal segretario Uilp Casati che chiede agli amministratori di rimanere nel concreto

Marcello Casati

"In attesa che la metropolitana leggera cessi di essere un sogno, sarebbe assai che Macelloni, Millozzi e gli altri sindaci del territorio, pensassero alla manutenzione delle strade comunali e stimolassero i loro colleghi amministratori per quelle provinciali. Oramai stanno diventando un vero colabrodo, con tutti i pericoli del caso". Così la pensa il segretario Uilp Marcello Casati in merito al progetto di collegamento viario fra Pontedera e Volterra rilanciato nei giorni scorsi dal sindaco di Peccioli, ma da lui stesso proposto una quindicina di anni fa.

"Lo scrittore pecciolese Mario Bartoli, nel suo libro del 1975, dedicato a Peccioli e ai pecciolesi, a pagina 30 affronta un capitolo, “il treno a Peccioli” che, per tanti anni, ha fatto sognare gli abitanti e i particolare i ragazzi del posto - ricorda Casati -. Bartoli, nel suo libro, evidenziò che “la febbre del treno a Peccioli era scoppiata addirittura fin dal 1862”. Continua dicendo che “la malattia si propagò per tutta la Provincia prendendo le mosse proprio da Peccioli. Nello Toscanelli, er deputato de' pontederesi di fuciniana memoria, lo ripropose nel 1897 e tre anni dopo, nel 1900, ne confermò la necessita, con documenti, statistiche e dati economici interessanti".

"Come sosteneva Toscanelli all'inizio del secolo scorso - prosegue Casati rialacciandosi alla proposta di Macelloni appoggiata da Millozzi -, la ferrovia da Pontedera a Volterra, anche se il primo lotto doveva fermarsi a Ponsacco, sarebbe stata una cosa rivoluzionaria per l'economia della Valdera e della Val di Cecina. In tutti questi anni - sentenzia il sindacalista - di sogni ne abbiamo fatti abbastanza e sarebbe assai utile, per tutti, rimanere nel concreto".

E il "concreto", per Casati, sono le strade comunali e provinciali ritenute in condizioni non buone. "Come ritengo indecente avere una strada come quella esistente per recarsi a Volterra, una località turistica e storica tra le più importanti d'Italia - conclude Casati -. Pensate che per costruire il ponte franato durante una piena dell'Era occorsero più di dieci anni e Volterra poteva essere raggiunta grazie a un ponte militare costruito provvisoriamente".