Attualità

Piaggio, sciopero e corteo della Rsu Fiom

I lavoratori fino alla sede dell'Inps, dove hanno incontrato il direttore. Protesta contro il "massiccio ricorso" dell'azienda alla cassa integrazione

Sciopero di tre ore, stamani, dei lavoratori Piaggio su iniziativa della Rsu Fiom.

Oltre cento dipendenti si sono ritrovati alle 9.30 davanti la direzione di viale Piaggio e si sono diretti verso la sede Inps, in via Brigate Partigiane.

E lì hanno chiesto e ottenuto di parlare con il direttore della sede di Pontedera, Vincenzo Venuta.

I temi del confronto: il “massiccio ricorso dell’azienda alla casa integrazione, attigendo ai fondi Inps”, sottolinea Massimo Cappellini, esponente della Rsu Fiom Piaggio.

Poi i lavoratori, di nuovo in corteo, con slogan e striscioni, sono rientrati nei reparti all’interno dello stabilimento.

Spiega Cappellini: “Come era ampiamente prevedibile, anche quest’anno la Piaggio in poco tempo è passata dalla richiesta di lavorare anche il sabato allo stare a casa per settimane intere. E alle meccaniche il ricorso alla Cassa integrazione diventa molto pesante: 5 settimane alla fine di ottobre , dopo aver preso tutte le ferie e i permessi in agosto. Ci chiediamo: ma è veramente tutta colpa del mercato? O sono le scelte aziendali a determinare questo tipo di comportamento?”

“Le fermate alle meccaniche – aggiunge l’esponente Rsu Fiom Piaggio – sono molto numerose perché corrispondono pari pari alle importazioni dall’estero sia di motori finiti (circa il 20% dei motori totali) sia di componenti, quali bielle, alberi, cilindri con il conseguente spegnimento dei macchinari in officina. L’arrivo di veicoli finiti determina invece un calo sistematico in tutto lo stabilimento”.

“È nostro interesse – conclude Cappellini – contrastare con tutti i mezzi questo comportamento costringendo l’azienda a una trattativa sulle cause vere dei nostri problemi, sulla base delle rivendicazioni contenute nella nostra piattaforma”.