Cronaca

Piaggio: vince il sì al referendum Fiom per il contratto integrativo

Franchi: "Ora subito al lavoro per ottenere le richieste contenute nel contratto integrativo"



PONTEDERA - Alla Piaggio vince il sì. Il referendum passa a larghissima maggioranza, la piattaforma proposta dalla Fiom per il rinnovo del contratto integrativo è stata approvata senza riserve dai lavoratori. L'adesione è stata alta hanno votato 1190 dipendenti della storica fabbrica della Vespa. Il sì ha prevalso con il 93,8% dei consensi. All'apertura delle urne i voti favorevoli alla proposta del sindacato per l'integrativo erano 1102, i no 73 le schede bianche 6 e 9 le nulle. Un risultato quello raggiunto da questo referendum che potrebbe avere ripercussioni a livello regionale e nazionale anche in altre aziende metalmeccaniche dal momento che potrebbe diventare un modello per le prossime rivendicazioni. “Ci attendiamo che tutti valutino seriamente e rispettino un risultato certificato”, ha dichiarato Marcello Franchi, il segretario generale della Fiom di Pisa. “Il referendum raggiunge un risultato di partecipazione superiore di 100 voti rispetto al referendum unitario del luglio scorso, nonostante in quel momento in azienda vi fossero i contrattisti e quindi un maggior numero di lavoratori”. “Per questo motivo ribadiamo la nostra assoluta determinazione nel tradurre questo dato in un risultato contrattuale concreto a favore dei lavoratori”. Insomma sulla piattaforma approvata dai lavoratori la Fiom pisana non è disposta a tornare indietro. Poi le segreterie provinciali e regionali dei metalmeccanici aggiungono: “Crediamo che ora le questioni di carattere nazionale, come la richiesta di non applicare il contatto separato firmato da Fim e Uim, e la questione del salario e delle condizioni di lavoro necessitino di risposte all'altezza delle problematiche evidenziate con questo referendum”. I rappresentati dei metalmeccanici non perdono tempo, tanto che aggiungono “Per quanto ci riguarda formalizzeremo, immediatamente, il risultato del referendum con una richiesta di incontro all'azienda con lo scopo di aprire un tavolo di trattativa”. “Di questo hanno bisogno i lavoratori – spiega Franchi - cioè di un sindacato che dica cose chiare e comprensibili, che costruisca insieme a loro le proprie rivendicazioni e che torni a fare quello per cui è nato: la difesa degli interessi e delle condizioni dei lavoratori”. Alla fine poi i sindacalisti esprimono un auspicio, ovvero che l'atteggiamento dell'azienda nella futura trattativa consenta ai lavoratori di ottenere una risposta positiva alle richieste avanzate con il referendum. “Da parte nostra – concludono i metalmeccanici - siamo assolutamente convinti della necessità di raggiungere un risultato adeguato alle necessità evidenziate con il voto favorevole della nostra piattaforma ”.