Politica

​“Pini sulla Vicarese, il sindaco si dimetta”

Presentata dalla lista civica Per la Gente una mozione di sfiducia per il primo cittadino Ciampi: “Negligenza e colpa grave per il mancato abbattimento”

Aldo Armellin

Continuano gli attacchi dell’opposizione nei confronti dell’amministrazione comunale sulla questione dei pini di via Vicarese caduti durante la tempesta di vento dei primi di marzo. Stavolta la lista civica Per la Gente punta il dito direttamente contro il sindaco Lucia Ciampi, presentando una mozione di sfiducia in cui i consiglieri d’opposizione chiedono le sue dimissioni per “negligenza e colpa grave per il mancato abbattimento dei 9 pini di via Vicarese, classificati come da abbattere e poi in parte caduti sotto la spinta del vento, causando danni ai proprietari degli immobili”.

Secondo i consiglieri Aldo Armellin e Daniele Ranfagni, il sindaco era a conoscenza almeno dal 21 novembre scorso, giorno in cui si sarebbe svolto l’incontro pubblico relativo alla mappatura del patrimonio arboreo del comune, che nove pini di via Vicarese erano da abbattere secondo la relazione dell’Università degli Studi di Pisa. “Il sindaco stesso – scrivono i due nella mozione presentata – lo ha ammesso in un comunicato pubblicato dalla stampa locale nella giornata di domenica 8 marzo”.

Armellin e Ranfagni criticano l’amministrazione per aver speso 18mila euro per lo studio di stabilità degli alberi, senza poi però, a detta loro, dare corso agli adempimenti urgenti.

Secondo i due oppositori poi, la giunta Ciampi non avrebbe neppure destinato, come prevedrebbe la legge, il 50 per cento delle somme incassate dalle sanzioni amministrative per infrazioni al Codice della Strada per la messa in sicurezza della viabilità.

“Per i motivi sopradetti – concludono Armellin e Ranfagni nella mozione – si rileva la negligenza e grave responsabilità del sindaco”. I due consiglieri chiedono quindi che Ciampi “si scusi con i cittadini, si dimetta dalla carica e provveda a rimborsare i danni subiti dai cittadini per effetto della caduta dei pini che avrebbe dovuto abbattere”.