Pioggia a "catinelle" dal soffitto della scuola materna del quartiere La Rotta e la situazione va avanti da mesi. Le mamme esasperate da questo problema si sono rivolte a tutti quelli che potevano aiutarle ma per ora niente è cambiato. “Non è possibile che il comune non possa intervenire e risolvere questo problema e non è possibile che in un paese civile l'acqua entri dentro la scuola materna dal soffitto e dai muri”. La denuncia è dura perché da tempo le mamme degli alunni e anche le stesse maestre chiedono che qualcuno intervenga, ma da mesi niente cambia e l'acqua ogni volta che piove continua ad entrare. “I bidelli sono sempre con lo straccio in mano, anche questa mattina (30 gennaio) l'acqua entrava in continuazione dalla cupola della scuola e anche dal punto di giuntura delle travi che reggono il controsoffitto – spiegano i genitori -. Ora Non sappiamo più cosa fare visto che il sindaco Millozzi ci aveva garantito che il comune sarebbe intervenuto per risolvere il problema, ma per ora non è cambiato niente”. Insomma un'altra tegola sulla testa di Millozzi a cui tutti si rivolgono per i problemi scolastici nonostante il comune di Pontedera abbia anche un'assesore alla scuola, Liviana Canovai che sarebbe il rappresentante dell'amministrazione competente per questi problemi. Comunque sia la scuola de La rotta vive una
situazione di trascuratezza forse causata anche dal fatto che è stta ricavata in edificio preesistente riadattato a scuola materna. Ogni volta che piove i bambini devono passare dal corridoio dove scola l'acqua dai muri e dal soffitto, una cupola di materiale trasparente. Ma la trascuratezza dell'edifico non si ferma qui tempo fa di vandali hanno imbrattato i muri disegnando falli con la vernice spray. “Anche in quel caso – raccontano i genitori - siamo stati costretti a protestare con il comune e abbiamo dovuto attenere perché qualcuno venisse a pulire. Insomma bisognerebbe che gli amministratori comunali o chi per loro si attivasse più rapidamente quando alla scuola materna della nostra frazione c'è un problema”.