Politica

Cerri e il commissariamento, parla Nardini

La consigliera regionale sulla situazione del Pd pisano: "Cerri è stato un segretario straordinario. A me conviene il commissario? Ridicolo"

Alessandra Nardini

Continua il dibattito e la tensione nel Pd pisano, da una decina di giorni senza segretario, dopo le dimissioni di Fabrizio Cerri (vedi articoli correlati).

Dalle dimissioni di Cerri a oggi, nei corridoi del Pd, qualcuno ha vociferato che Alessandra Nardini, zingarettiana della prima ora, potesse preferire un commissariamento da Roma, perché deciso dal segretario Nicola Zingaretti stesso o da politici di sua fiducia. Questo, secondo alcuni, avrebbe potuto favorire la nuova corsa di Nardini alla rielezioni in consiglio regionale, il cui voto è a settembre.

Nardini è intervenuta per fare chiarezza: "Sento circolare fantasiose e ciniche ricostruzioni circa le recenti vicende del PD provinciale, vicende politicamente gravi e dolorose. In tali ricostruzioni si allude a una mia presunta convenienza nel commissariamento del Partito per la mia ricandidatura alle Regionali. È ridicolo, sia perché tale ricandidatura, così come la posizione in lista, non dipendono da questo passaggio, sia perché vorrei ricordare a tutti che già mesi fa, quando fu eletto Cerri, c'era l'ipotesi del commissariamento. Se allora si evitò è perché una parte del gruppo dirigente, compresa la sottoscritta, valutò di dover tentare un patto politico di ricostruzione e cambiamento, per il bene della comunità del PD e del servizio che il nostro Partito deve rendere al territorio. Nacque così la candidatura di Cerri, che è stato un Segretario straordinario. Fu per questo che allora non si commissariò, se lo ricordi bene chi invece oggi ci sta conducendo dritti a quella soluzione, aggravando la situazione con queste ridicole ricostruzioni".