Chi ha avuto modo di sfogliare Il Corriere della Sera nei giorni scorsi - nello specifico, martedì 3 Giugno - avrà notato come nell'apertura della pagina culturale a cura di Paolo Mieli, già direttore del quotidiano e autore affermato, si parli di Alessandro de' Medici in una recensione di un libro edito da Laterza. Che, come firma, ha Alessandro Lo Bartolo.
E se qualcuno non lo conosce, Lo Bartolo, nato e cresciuto a Pontedera, è un ricercatore in Storia moderna del Dipartimento di Civiltà e Forme del sapere dell'Università di Pisa. Che, appunto, da domani, giovedì 6 Giugno, sarà in libreria con il suo Il tiranno fiorentino. Vita e leggenda nera di Alessandro de' Medici, dedicato appunto a una delle figure più criptiche della storia di Firenze e, in generale, dell'Italia del Cinquecento.
Con lui, infatti, si concluse l'esperienza della Repubblica di Firenze ed ebbe inizio il Principato, grazie soprattutto, come scrive Lo Bartolo, alle armi del papa Clemente VII e dell'imperatore Carlo V. Un repentino rivolgimento istituzionale che gli fece guadagnare appunto l'epiteto di tiranno.
Per Lo Bartolo, classe 1989, non si tratta del primo libro: nel 2023 ha pubblicato Nel mezzo del bogliente stagno. Gli ufficiali territoriali dello stato fiorentino tra sindacato locale e controllo centrale (Pisa University Press) e Un mare connesso. Europa e mondo islamico nel Mediterraneo (Carocci) nel 2024, di cui ha svolto la curatela condivisa con J.A. Dyble ed Elia Morelli, ricercatore con origini forcolesi.
La sua carriera accademica, invece, dopo la laurea magistrale, è cominciata nel 2020 con il dottorato proprio all'Università di Pisa. Con una tesi, appunto, dedicata alla figura di Alessandro de' Medici.