Cronaca

La morte di Ivan fu un omicidio volontario

Ne sono convinti i giudici della Corte d'appello di Firenze, che hanno condannato Tomasz Dariusz Warda a 30 anni ribaltando la sentenza di primo grado

Ivan Tikhomirov

Non si trattò di un incidente ma di omicidio volontario, così ha stabilito la Corte d'Assise d'Appello di Firenze, chiamata ad esaminare il caso della morte del 27enne russo Ivan Tikhomirov, residente prima a Peccioli e poi a Pisa, molto attivo nel volontariato con l'associazione "Unità migranti in Italia", volato giù da un balcone del quarto piano di un condomino di Cisanello il 18 settembre 2016. 

Nell'appartamento, dove viveva un disabile, con Ivan e il disabile stesso c'era anche Tomasz Dariusz Warda, ex militare polacco oggi 41enne, poi condannato in primo grado a 12 anni di reclusione per omicidio preterintenzionale, tramite rito abbreviato.

Ieri la sentenza d'appello, con la condanna di Warda a 30 anni per omicidio volontario, perché per i giudici fiorentini Ivan fu lanciato dalla finestra da Warda e non cadde accidentalmente a seguito di una lite, come stabilito dai giudici pisani.

L'avvocato di Warda ha già annunciato che ricorrerà in Cassazione.