Lavoro

Contagi da coronavirus sul lavoro, a Pisa 817 casi

La provincia di Pisa seconda in Toscana, stando ai dati Inail, con 817 casi di contagio in ambiente di lavoro. Due sue tre riguardano donne

Dal rapporto Inail appena presentato sul tema, emerge che i contagi da coronavirus sul luogo di lavoro a livello nazionale hanno ormai superato la soglia dei 131mila casi, 7.177 dei quali in Toscana: 5.276 sono donne (73,5%), mentre 1.901 (26,5%) sono uomini. Nella provincia di Pisa si registrano 817 casi, di cui 580 donne (71%) e 237 uomini (29%) con un’incidenza del 11,4% sul dato della Regione.

Il tema è delicato, perché si parla di infortuni sul lavoro, con tutto ciò che questo comporta anche dal punto di vista legale nei rapporti fra dipendenti e aziende. Con qualche problema burocratico che riguarda le Aziende sanitarie e il diritto alla privacy.

“L’impasse – ha spiegato l’avvocato Irene Pudda di Rödl & Partner – è dovuta al fatto che il datore di lavoro non è autorizzato a comunicare ai colleghi il nominativo di un dipendente risultato positivo. L’azienda è tenuta a fornire all’autorità sanitaria locale le informazioni necessarie perché quest’ultima possa assolvere ai compiti previsti dalla normativa emergenziale e, contemporaneamente, ha facoltà di domandare ai possibili contatti stretti di lasciare cautelativamente i locali aziendali, ma è l’autorità sanitaria locale che ha la potestà di contattare i lavoratori per poi applicare le opportune misure di quarantena”.

Il rischio è che le aziende lascino operativi interi reparti o uffici con il pericolo di diffusione del virus, non solo tra i dipendenti che sono stati a contatto diretto con il soggetto contagiato, ma anche tra i loro famigliari e i conoscenti.

“Tuttavia non si può fare diversamente – ha aggiunto Pudda in proposito –. La procedura è volta a tutelare la privacy del lavoratore risultato positivo al coronavirus. Certo, come è facile immaginare, procedere alla disinfezione della postazione di lavoro, delle attrezzature utilizzate e degli spazi comuni frequentati dal dipendente, domandare ai possibili contatti stretti di lasciare cautelativamente i locali aziendali, nonché isolare o chiudere gli uffici in cui il dipendente ha lavorato garantendone allo stesso tempo la totale riservatezza è di difficile applicazione”.