Cronaca

Epidemia, numeri in crescita anche nel Pisano

Nelle ultime 24 ore, in provincia di Pisa, accertati 82 nuovi casi di positività al coronavirus e 3 decessi. Aumentano anche i ricoveri

Nelle ultime 24 ore in provincia di Pisa sono stati accertati altri tre decessi di persone colpite da Covid-19: un uomo di 59 anni e altri due di 79. Allo stesso tempo sono stati rilevati 82 nuovi casi di positività al coronavirus, quando ieri erano stati 47, mentre sono saliti a 62 i ricoveri nei reparti Covid degli ospedali di Cisanello e Santa Chiara: quattro le persone ricoverate in più rispetto a ieri, 15 quelle che necessitano di terapia intensiva (una più di ieri). In aumento anche i ricoveri all'ospedale Lotti di Pontedera, dove oggi le persone assistite sono 20, nessuna delle quali in terapia intensiva.

Con i dati aggiornati, il totale dei casi di coronavirus rilevati in provincia da inizio epidemia sale a 19.254, mentre il triste bilancio dei decessi sale a 522. Questa la ripartizione dei nuovi casi per ambito territoriale e Comune di residenza: Area pisana 36 casi (Cascina 10, Crespina Lorenzana 2, Fauglia 1, Pisa 17, San Giuliano Terme 3, Vecchiano 2, Vicopisano 1), Valdera e Valdicecina 25 casi (Bientina 3, Calcinaia 3, Capannoli 3, Casciana Terme Lari 1, Montecatini Val di Cecina 1, Peccioli 1, Ponsacco 2, Pontedera 7, Santa Maria a Monte 4), nel Comprensorio del Cuoio i restanti casi.

La provincia della Torre pendente, con 4.559 casi su 100mila abitanti - dato di oggi -, da circa tre settimane è scesa dal secondo al terzo posto in Toscana per numero di casi in rapporto alla popolazione, dietro le province di Massa Carrara e Prato. Il dato, tuttavia, conferma che qui il virus ha circolato molto più che altrove, perché il numero pisano è nettamente superiore alla media toscana (3.921) e in linea con quella italiana (4.567 casi ogni 100mila abitanti).

Oggi in Toscana sono state accertate 956 nuove positività al coronavirus e registrati 11 decessi in più. Ad aumentare sono soprattutto i nuovi casi e, al riguardo, desta preoccupazione la possibile circolazione e diffusione delle nuove varianti del virus.