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Imprese pisane, il 2025 tra rischi e sfide

Costi alti e domanda debole frenano le aziende. Ma cresce l’impegno su digitale, formazione e sostenibilità, i dati di ClimaImpresa

Le imprese pisane si preparano a un 2025 incerto, segnato da alti costi energetici, calo della domanda e difficoltà di accesso al credito. Lo dice l’indagine ClimaImpresa, realizzata dalla Camera di Commercio Toscana Nord-Ovest con l’Istituto Studi e Ricerche. Il quadro che emerge mostra un sistema produttivo ancora sotto pressione, ma deciso a reagire puntando su gestione efficiente, innovazione e collaborazione.

Per il 47% delle aziende del territorio la perdita di potere d’acquisto delle famiglie e il caro energia restano i problemi principali. A seguire, i cambiamenti nei comportamenti di acquisto (41%) e il calo generale della domanda (38%), che colpisce in particolare agricoltura, edilizia e industria. Il 20% segnala difficoltà nel rapporto con il credito, mentre la fine dei bonus edilizi pesa sul comparto delle costruzioni.

Il sentimento prevalente è la cautela. Il saldo tra ottimisti e pessimisti sul fatturato 2025 è negativo, e il livello di fiducia resta basso per il 44% delle imprese. I settori più preoccupati sono commercio, artigianato, costruzioni e agricoltura, mentre turismo e servizi mostrano un atteggiamento più stabile.

Nonostante tutto, molte realtà pisane guardano avanti. Il 38% punta su una migliore pianificazione economica, il 29% sulla digitalizzazione, il 24% sulla formazione. Sale anche l’attenzione alla sostenibilità ambientale (20%). Le priorità cambiano da settore a settore, ma ovunque emerge la volontà di adattarsi, innovare e tenere il passo con un mercato in costante evoluzione.