Lavoro

"Abusivi del benessere a domicilio" protesta Cna

L'associazione segnala il dilagare di pubblicità in cui si offrono servizi di estetiste e parrucchieri a domicilio: "Sono tutti non professionisti"

“Noi restiamo chiusi, ma l’abusivismo nel nostro settore prospera” è la forte denuncia dei vertici pisani del settore Benessere Cna, Carlo Musto portavoce del settore acconciatura Cna e Antonella Orsini Cna Estetica.

Per Cna "dilaga sui social e non solo il fenomeno delle offerte degli abusivi e di pseudo professionisti che in realtà sono solo dei professionisti della truffa e del lavoro nero. Persone che non solo fanno un danno alla collettività con il loro lavoro nero e abusivo ma anche e soprattutto in un periodo come questo espongono a rischi maggiori del solito se stessi e le persone che gli stanno intorno: pensando di risparmiare, creano solo dei pericoli".

"In barba (anche) ai divieti di spostamento e di distanza interpersonale - proseguono dall'associazione degli artigiani -, un numero crescente di abusivi operanti nel settore del benessere sembra ricevere in casa o andare presso il domicilio dei clienti, postando addirittura le foto dei lavori svolti sui social". Un comportamento "scellerato e irresponsabile" per Cna, che invita la cittadinanza a "diffidare di certe offerte e a riflettere bene su cosa stanno mettendo in moto".

Quindi Cna invita “le autorità a porre un argine a questo fenomeno intollerabile sempre e in periodo come del tutto insopportabile: con le persone oneste e perbene costrette e stare in casa e sacrificarsi e gli abusivi in giro a guadagnare”.

“Chiediamo a tutti i Comuni - hanno aggiunto Musto e Orsini - di adoperarsi con le rispettive polizie locali per bloccare il fenomeno con controlli specifici e di informare la popolazione con i mezzi ritenuti più opportuni. Non si tratta solo di un problema, di lavoro nero e evasione fiscale, ma anche di salute pubblica”.

“Il servizio a domicilio - ricordano - non è previsto nemmeno per i professionisti del settore muniti di mascherina, tuta e guanti, figurarsi per gli abusivi. I consumatori devono essere consapevoli dei rischi a cui si espongono ed espongono poi coloro con cui vengono in contatto rivolgendosi ad operatori non regolari e fuori controllo. Rischi che, in questo momento di emergenza, sono prioritariamente sanitari ma che, quando la situazione tornerà alla normalità torneranno a tradursi in una perdita di fatturato di circa il 30 per cento per le imprese e in lavoro nero ed evasione fiscale (e conseguentemente anche una maggiore pressione fiscale) per la cittadinanza”.