Cronaca

Sei milioni di dosi dal Marocco all'Italia

Sgominato un traffico internazionale di stupefacenti a conduzione familiare con base a Pisa. Coinvolte oltre venti persone, quattro sono ricercate

Undici persone arrestate in flagranza di reato, otto ordinanze di custodia cautelare e 15 perquisizioni. Sono questi i numeri dell'operazione Family & Co, con la quale la polizia ha sgominato un traffico internazionale di stupefacenti a conduzione familiare con base a Pisa.

Le indagini, iniziate nel 2014 hanno portato al sequestro di una tonnellata di hashishdue chili di cocaina suddivisibili in 6 milioni di dosi per un valore complessivo di 5 milioni di euro, e al sequestro di dieci veicoli tra auto e furgoni.

Una vera e propria organizzazione criminale che prevedeva l'acquisto di veicoli in Italia che venivano appositamente modificati per poterci nascondere all'interno ingenti quantitativi di droga. Le auto venivano dunque portate in Marocco e tornavano in Italia cariche di stupefacente. Oculata la scelta dei corrieri, che venivano reclutati in Italia tra persone incensurate, quando famiglie, quando donne con bambini, nel tentantivo non dare nell'occhio ed eludere i controlli. La droga, che spesso arrivava in nave al porto di Genova, veniva spesso portata a Livorno, dove alcuni membri dell'organizzazione la nascondevano il garage e magazzini in attesa di essere poi smerciata.

La complessa attività d'indagine è iniziata nel novembre 2014 a seguito dell'arresto di un giovane marocchino sorpreso con oltre 13 chili di hashish, un chilo di cocaina e circa 2mila euro in contanti occultati in cassetti appositamente ricavati in un'automobile. L'immediata attività che ne è seguita ha portato a ritenere che l'episodio fosse da ricondurre ad un più vasto fenomeno criminoso. Gli sviluppi investigativi hanno infatti permesso di accertare l'esistenza di un'associazione a delinquere operante in Toscana, con a capo un uomo, marocchino, residente a Pontedera, che operava con la collaborazione dei figli, del fratello e del cognato. Importante anche il ruolo del fornitore, residente in Marocco, che si occupava di organizzare il trasporto della droga in Italia. Gli indagati, di origine marocchina, sono quasi tutti residenti nella provincia di Pisa.