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Tari, in media un aumento del 4%

Il gestore Retiambiente ha avviato l'istruttoria per la definizione della Tari per il 2022. Nei Comuni è previsto un rincaro medio del 4%

Aumenti previsti, in media, del 4%. È questo il punto della comunicazione di Retiambiente, il gestore unico del ciclo integrato dei rifiuti nel perimetro dell’Ambito territoriale ottimale (Ato) Toscana Costa e partecipato da 100 Comuni delle Province di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara.

Il rincaro, naturalmente, riguarderà la Tari nei Comuni che ne fanno parte e che, dunque, vedranno la tassa sui rifiuti diventare un po' più salata per la cittadinanza.

"Si tratta di un lavoro complesso e difficile, svolto durante il primo anno di operatività di Retiambiente, in una modalità nuova, imposta da Arera e incalzata da eventi imprevisti, come l’aumento dei costi dovuti alla crisi pandemica e alla guerra in Ucraina - ha spiegato il presidente di Retiambiente, Daniele Fortini - abbiamo ascoltato il territorio, con la raccomandazione di molti sindaci a un approccio equanime nella definizione della Tari, raccogliendo anche la richiesta di spalmare in più annualità quello che sarebbe stato l’aumento del 2022".

"Abbiamo registrato queste sensibilità e raccomandazioni, sforzandoci di elaborare un documento che pure preveda l’impegno di Retiambiente a sostenere gli sforzi in termini di equilibrio, anche per quelle amministrazioni che precedentemente avevano maggiormente aumentato la Tari - ha continuato - sarà poi l’assemblea di Ambito, a cui parteciperanno tutti i sindaci, a ratificare o meno in via definitiva gli importi validati del 2022".

Tra le cause dell'aumento, oltre al lievitare dei costi per la situazione sanitaria e internazionale, c'è anche il nuovo assetto contrattuale dei dipendenti. "Anche l’aumento del costo del lavoro, determinato dal nuovo contratto nazionale di settore, ha avuto il suo peso - ha aggiunto - abbiamo cercato, nella relazione diretta con i Comuni, tutte le forme per mitigare l’impatto dei maggiori costi, anche in un quadro di programmazione pluriennale. Sarà adesso l’Autorità di Ambito e poi ciascun Comune a determinarsi nella validazione dei Pef".

"Confidiamo che con la realizzazione degli impianti industriali presentati al Ministero per la Transizione ecologica sul Pnrr per oltre 140 milioni di euro di investimenti e alla Regione Toscana, guadagneremo un affrancamento dalla condizione attuale di clienti di fornitori esterni, per diventare invece autosufficienti - ha concluso - gli aumenti previsti, dunque, ci auguriamo possano progressivamente ridursi e quindi, acquisito un parco impiantistico innovativo ed efficiente, realizzabile nel prossimo triennio, si possano generare significativi risparmi da destinare ad un decremento della Tari".