Il caso dei webinar con Francesca Albanese, Relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, arriva al centro dello scontro politico e sindacale anche in Toscana. La Flc Cgil Toscana interviene a difesa delle docenti e dei docenti del liceo Dini di Pisa, dell’Istituto Comprensivo Massa 6 e del liceo Montale di Pontedera, parlando di “canea reazionaria” e di attacco mediatico alimentato dalla maggioranza di governo e dal ministro dell’istruzione.
Nel comunicato il sindacato sostiene che l’obiettivo sia limitare la libertà d’insegnamento e l’autonomia scolastica, puntando il dito contro “l’intimidazione del personale scolastico”, le interrogazioni parlamentari e l’invio dell’ispettore. Nel merito, Flc Cgil ricorda che la partecipazione al webinar è stata deliberata dagli organi collegiali e che, a livello nazionale, l’incontro avrebbe coinvolto 194 scuole. Il testo cita anche la circolare ministeriale del 12 Dicembre (n. 6545), letta come un segnale che chiede alle scuole, quando affrontano temi politici e sociali, di garantire “il confronto tra posizioni diverse e pluraliste”.
Sulla stessa linea arriva Una città in comune, con una nota firmata da Ciccio Auletta. Qui il punto è l’annuncio di ispezioni nelle scuole che hanno ospitato iniziative con Albanese, "Si tratta di un puro atto intimidatorio irricevibile", scrive Auletta, parlando di una volontà “di trasformare la scuola pubblica in una caserma” e richiamando il principio costituzionale della libertà di insegnamento. Nel comunicato si fa riferimento anche al progetto didattico legato alla presentazione del libro "Quando il mondo dorme", inserito in un percorso promosso da Docenti per Gaza, e alla gogna mediatica che avrebbe colpito in particolare il Dini e il Montale.
Auletta attacca anche il clima politico che accompagna la vicenda, citando esponenti di Lega e Fratelli d’Italia e definendo “caccia alle streghe” la pressione sulle scuole. In chiusura rilancia la richiesta di portare rapidamente in consiglio comunale la mozione depositata a Luglio in solidarietà a Francesca Albanese, “per riconoscere il valore inestimabile del suo lavoro” e per chiedere al governo italiano di attivarsi sulla sua tutela.
Dopo le prese di posizione della Flc Cgil Toscana e di Una città in comune, arrivano anche i comunicati della Gilda degli Insegnanti di Pisa e di Potere al Popolo, con toni diversi ma un punto comune: difesa della scuola come spazio di libertà e critica alle ispezioni annunciate dal ministro Valditara.
La Gilda ricostruisce l’origine del caso partendo dal seminario online del 10 Dicembre, tenuto da Francesca Albanese “alla presenza delle classi di 144 scuole” e inserito in un progetto proposto da Docenti per Gaza. Nel mirino finiscono le critiche arrivate prima ancora dell’evento, con la contestazione del mancato "contraddittorio" e l’accusa, rivolta agli organizzatori, di voler censurare le domande. La risposta della Gilda è netta sul metodo: chi è abituato ai webinar sa che è normale raccogliere le domande e poi ordinarle, senza togliere spazio ai partecipanti.
Nel comunicato si richiama anche il passaggio istituzionale successivo, con Valditara che ha annunciato ispezioni nelle scuole finite al centro della discussione e con il riferimento alle note ministeriali. La Gilda cita la nota n.5836 del 7 Novembre 2025 e la successiva n.6545 del 12/12/2025, dove si afferma che, nelle manifestazioni scolastiche "riguardanti tematiche di ampia rilevanza politica e sociale", "la scelta di relatori e ospiti sia volta a garantire il confronto tra posizioni diverse e pluraliste". Poi il sindacato entra nel tema della libertà di insegnamento, ricordando l’articolo 33 della Costituzione e, visto che la partecipazione al webinar è avvenuta durante assemblee studentesche, richiama anche lo Statuto delle studentesse e degli studenti: "...La scuola persegue la continuità dell'apprendimento e valorizza le inclinazioni personali degli studenti, anche attraverso una adeguata informazione, la possibilità di formulare richieste, di sviluppare temi liberamente scelti e di realizzare iniziative autonome."
C’è anche un passaggio polemico sul concetto stesso di contraddittorio, perché secondo la Gilda “la garanzia del confronto tra posizioni diverse e pluraliste” non implica per forza mettere, nello stesso identico evento, relatori con idee contrapposte. E per sostenere l’argomento viene citato un esempio televisivo legato allo stesso ministro, con il riferimento all’intervista del 12 Dicembre 2025 a Bruno Vespa “senza alcun contraddittorio”. In chiusura, la coordinatrice provinciale Leila d’Angelo esprime solidarietà a docenti e studenti e lega la vicenda al tema della Palestina, parlando del “genocidio di un popolo”.
Sul fronte politico, Potere al Popolo invia una nota dal titolo “Valditara ministro del bavaglio” e mette la questione dentro un quadro più ampio, parlando di “misura repressiva” e di ispezione usata per conoscere “i contenuti delle lezioni” e colpire chi esprime solidarietà alla causa palestinese. Nel comunicato si legge anche che questo approccio rientrerebbe in una prassi di "sperimentazione" delle misure repressive “direttamente sul campo”, con richiami ad altri episodi citati nella nota.