Cronaca

Rapine con morsi e pestaggi, presi tre fratelli

Hanno messo da parte un bottino di oltre 50mila euro in numerose rapine in banca

Più di 50mila euro il bottino delle rapine in banca tra giugno e agosto. Eseguite con violenza: pestaggi, bottiglie infrante sui volti e, in un caso, morsi al braccio di una donna per costringerla ad aprire la cassaforte a tempo.

Dall'alba di oggi, 3 ottobre, i carabinieri del comando provinciale di Pisa, con il supporto dei reparti Volo dell’Arma hanno dato esecuzione a 3 provvedimenti di cattura emessi dal Tribunale di Pisa, su richiesta della locale Procura della Repubblica.

I tre fratelli, di 38, 36 e 31 anni, di origine napoletana ma residenti da tempo nel livornese, sono dagli inquirenti ritenuti responsabili di far parte della banda dedita alle rapine negli istituti di credito.

L'articolata indagine aveva già portato all’arresto di due componenti della banda, sorpresi durante una rapina in un istituto “fidelizzato”, già colpito a giugno.

Sei le rapine per ora associate alla banda, commesse fra Tirrenia, Lavoria, Marina, Navacchio.
L’indagine prende le mosse da una serie di rapine commesse a partire dallo scorso aprile e che avevano alcuni tratti comuni: due persone entravano in banca armate di taglierino e fascette per immobilizzare i dipendenti di banca, rinchiusi nei bagni e pestati.

A Tirrenia, per esempio, il dipendente è stato preso a bottigliate e a Marina di Pisa la dipendente è stata presa a pugni sulla schiena e gettata a terra con un taglierino alla gola.

Prima di agire, i componenti della banda si presentavano in banca, per fare un sopralluogo anche esterno, studiano le vie di fuga per preparare il colpo alla perfezione, "depistando" le telecamere di videosorveglianza con cappelli, parrucche e altro ancora.

È stata un'impronta digitale, analizzata dal Ris, a tradire uno dei fratelli e, quindi, tutta la banda.