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Stangata Tari, aumento medio del 5%

La denuncia del gruppo Vicopisano del cambiamento che elenca anche i disagi relativi alla raccolta differenziata e all'abbandono dei rifiuti

Approvato nel consiglio comunale di Vicopisano l’ennesimo aumento della Tari. "Ancora una volta - hanno specificato dal gruppo di minoranza Vicopisano del cambiamento, unico ad aver sostenuto il voto contrario - l’impalcatura impostaci dal Pd ci ha fagocitati in un dispersivo ed oneroso carrozzone, ATO Costa in cui cento comuni di quattro province sono costrette a recepirne i diktat. Per questi motivi famiglie e imprese si trovano a fare i conti con una stangata, il cui aumento medio per il 2025 supera il 5%".

Durante la seduta, il consigliere di minoranza Mario Palmieri ha denunciato con numeri alla mano l’andamento inarrestabile delle tariffe. "Dal 2020 al 2025 la Tari è cresciuta del 32,86% per le utenze domestiche e del 40,42% per le utenze non domestiche. Un aumento che definire sostenibile - ha detto - è ormai impossibile".

E il gruppo d'opposizione elenca, a fronte dei rincari, i nodi ancora da sciogliere. "La raccolta differenziata - hanno aggiunto da Vicopisano del cambiamento - continua a essere effettuata con piccoli furgoncini che rilasciano comunque chili di CO₂ nel nostro territorio. E, cosa ancor più grave, la percentuale complessiva di raccolta differenziata nel comune di Vicopisano non riesce a superare lo scoglio del 70%, restando tra le più basse dei comuni limitrofi, senza che vi sia un piano chiaro per migliorare la situazione. A peggiorare le cose, la scelta discutibile dell’amministrazione di spostare il ritiro dei rifiuti alla fascia pomeridiana. Un provvedimento spacciato come risparmio, ma che in realtà ha generato disagio ai residenti e degrado urbano per buona parte della giornata, con mastelli e sacchetti esposti davanti alle abitazioni fino a tardo pomeriggio". 

Senza dimenticare l’abbandono dei rifiuti, "che continua a gravare - hanno continuato - sui costi della Tari. E nonostante le numerose segnalazioni e gli episodi documentati, il numero di sanzioni resta comunque molto modesto. Anche in questo caso, l’impressione è che l’amministrazione non sia riuscita a invertire la rotta, né a far rispettare davvero le regole. Una piccola vittoria è arrivata solo grazie alla tenacia della consigliera Marrica Villa Giobbi, che dopo numerose sollecitazioni è riuscita a far rimuovere i famigerati cassonetti gialli per gli abiti usati, divenuti nel tempo un vero punto di raccolta abusiva da parte di cittadini di comuni limitrofi".