Politica

Lavoro in Valdera, le visioni di Salvini e Nardini

Alla seconda seduta del consiglio regionale, il presidente Rossi ha parlato di occupazione. Ecco pensieri e obiettivi dei due neoeletti contrapposti

Roberto Salvini e Alessandra Nardini

Lavoro, lavoro, lavoro. Lo ha ripetuto più e più volte il presidente Enrico Rossi durante la seduta di ieri del consiglio regionale, riunito a Palazzo Panciatichi per la seconda volta dopo le elezioni regionali. Un tema importante e delicato che abbiamo quindi voluto riproporre a due neoeletti consiglieri, contrapposti sia per età anagrafica che per schieramento, ma entrambi provenienti dalla Valdera: il 67enne della Lega Nord Roberto Salvini e la 27enne dei Giovani Democratici Alessandra Nardini.

Secondo la giovane consigliera di Capannoli, sono diversi i settori sui quali la Valdera può investire per rilanciarsi: "Siamo un territorio variegato con molte vocazioni - ha spiegato Nardini ai microfoni di ToscanaMedia -, si va dalla meccanica all'innovazione, al turismo e alla produzione agricola biologica. Tutto è da valorizzare, perché solo attraverso il sostegno a queste attività si aiuta anche il mercato del lavoro e dell'occupazione".

Certo, secondo Nardini, né la Toscana né la Valdera sono uscite totalmente dalla crisi, anche se come territori hanno retto bene il colpo. "L'impegno dei politici - ha precisato la consigliera - deve essere quello di stare sempre vicini alle imprese e alle industrie locali che ancora subiscono i contraccolpi della crisi".

Di diverso avviso, decisamente più negativo, è invece l'esponente della Lega Nord. "La provincia di Pisa sta passando un periodo particolarmente difficile - ha commentato il Salvini della Valdera - le aziende chiudono e le filiere delle concerie, della manifattura, della Piaggio sono in grande difficoltà".

E per questo, il consigliere dà la sua ricetta per risalire dal baratro della crisi. "Dobbiamo trovare strade nuove, puntare sulle eccellenze del territorio come la Torre di Pisa, il parco di San Rossore, la Certosa di Calci, i castelli pisani e creare dei pacchetti da vendere sul mercato del turismo internazionale".

"La seconda strada - ha aggiunto Salvini - è quella dell'agroalimentare, uno dei punti di riferimento stabili su cui investire in modo sicuro. Su questo dobbiamo impegnarci nei prossimi cinque anni - ha concluso l'esponente della Lega - per impedire che sui nostri territori arrivino multinazionali che ne prendano il controllo delle produzioni e dei mercati".