Attualità

Il sesto senso ai fornelli di chef Anthony

Lo scorso venerdì il ristorante Divina ha ospitato "un aperitivo sensoriale", protagonista il noto chef non vedente "che dà lezioni di vita"

Sapersi destreggiare tra ingredienti, fornelli e le difficoltà della vita, guidati da quel sesto senso in grado di fare la differenza, è ciò che insegna Anthony Andaloro, chef non vedente ospite venerdì scorso del ristorante pub Divina e di Elisabetta Tognoni.

Una serata davvero speciale, servita anche a raccogliere fondi per finanziare progetti di assistenza per non vedenti.

"Non è sempre facile riuscire a conciliare speranze e solidarietà - ha poi raccontato Elisabetta -. Ci sono persone che possono insegnarti ed insegnarci il vero senso della vita, che spesso conosci solo dopo aver vissuto difficoltà, lotta e resistenza, in un contesto con disagi, limitazioni, handicap, mancata speranza nel futuro, mancata fiducia in sé stessi. Credere che un giorno, anche solo un giorno, possa cambiare la vita di qualcuno, credere nei miracoli... Credere che tutto ciò che per noi è scontato, come la vista, ci possa far apprezzare ogni giorno la fortuna di tale dono... Credere di poter trasmettere ai nostri ragazzi, quindi al nostro futuro, speranza anche lavorativa di un domani, facendo della stessa scuola un luogo di crescita e di formazione verso il mondo futuro... Provare a trasmettere dentro aule sempre meno curate formazione, cultura, idee, intuizioni e soprattutto ottimismo... Credere di poter trasformare una settimana, in una prova per tutti... Lo spettacolo finale vedrà il pubblico immedesimarsi nella stessa condizione di non vedenti come il maestro d'orchestra, per godersi un concerto in cui gli strumenti si muovono condotti da chi per muoversi deve essere condotto... Ed è proprio una canzone di un noto artista proprio del nostro territorio, 'La voce del silenzio', a fare da ispirazione! Ma i veri protagonisti sono loro, i ragazzi che hanno saputo alla grande formare un'orchestra di piatti preparati serviti vincendo sulle limitazioni, i propri handicap, le diversità, osannando sorridi fiducia in loro stessi! E noi spettatori vorremmo fossero loro a raccontare".