Il patriarcato uccide. Inizia così il comunicato di don Armando Zappolini, che ha allestito il suo tradizionale presepe nella Chiesa di San Giovanni di Ponsacco, dedicandolo per quest'anno al tema della violenza di genere. "Uccidere il patriarcato è responsabilità di tutti - ha detto - non possiamo più permettere che il sangue delle donne scorra a fiumi. Quotidianamente assistiamo al dilagare di una violenza inconcepibile che non ha fine".
"Sono 99 le donne uccise in Italia nei primi undici mesi del 2024, una ogni tre giorni - ha aggiunto - tutti noi, uomini, donne, giovani, anziani, dobbiamo interrogarci, riflettere e agire concretamente e culturalmente contro il dilagare di questa strage. Non dobbiamo chiudere gli occhi davanti al dato inquietante che nove femminicidi su dieci avvengono in famiglia".
"Come dice Papa Francesco la violenza sulle donne è una velenosa gramigna che affligge la nostra società e che va eliminata dalle radici - ha detto - e queste radici sono culturali e mentali, crescono nel terreno del pregiudizio, del possesso, dell’ingiustizia".
Al centro del presepe c'è una panchina rossa, con un manichino che rappresenta una donna uccisa che con il suo sangue imbratta Gesù bambino, uno striscione con la scritta "Il patriarcato uccide" e le foto originali di Cristina Frida. All'allestimento hanno contribuito i volontari della Caritas diocesana di San Miniato.
"Questo presepe vuole dare voce alle donne vittime di violenza e di abusi e richiamare a una responsabilità di cambiamento culturale - ha concluso - dall’alto dei nostri pulpiti, dall’interno delle nostre chiese e delle nostre comunità, dal cuore delle nostre famiglie, tra i banchi delle scuole. Occorre agire e agire con urgenza fino a che tutte le donne saranno libere di vivere senza paura e violenza".