Cultura

La banca popolare di Lajatico al centro del colore

La filiale dell'istituto di credito ha ospitato e finanziato una mostra di pittura coi dipinti realizzati dai ragazzi dei centri diurni della Valdera

Colpi di colore, a matita, a pennarello o tempera. Quadri che sono il prodotto di una fantasia guidata dagli operatori dei centri diurni della Valdera, quelli che hanno affiancato una ventina di ragazzi disabili nella realizzazione della loro personale opera d'arte.

La mostra dei dipinti, intitolata appunto Al centro del colore, si è svolta nella filiale ponsacchina della Banca Popolare di Lajatico, che ha anche finanziato il percorso artistico fornendo le risorse per l'acquisto dei materiali. La presentazione delle opere è l'atto conlusivo di una collaborazione fra la banca e i centri socio riabilitativi L'Aquilone e Lo Scoiattolo di Pontedera, La Coccinella di Ponsacco, Il Girasole di Santa Maria a Monte, la comunità Elio Visone di Rivalto e dei partecipanti al servizio Educativa pomeridiana disabili della Valdera.

"Da sempre siamo interessati al terzo settore - ha dichiarato il presidente della banca Enzo Marconcini nel presentare l'evento - e presto inseriremo ufficialmente nel nostro piano triennale altre inizitive rivolte al sociale. La banca ha 131 anni, la fondò un garibaldino. Quello sociale è un ramo portante del vivere insieme - ha sottolineato Marconcini. - Siamo anche in contatto con la Caritas diocesana per finanziare un fondo di microcredito e abbiamo collaborato al sostegno della mensa di Pontedera".

Citando Guelfo Guelfi, il socio fondatore della banca, Marconcini ha ribadito: "Il progresso dei popoli è una questione di educazione. Vogliamo dimostrare che può esistere una banca solidale ed economica. I recenti fatti di cronaca insegnano che le persone fanno la differenza: la banca di per se non è né morale, né deontologica, ma ci si deve sforzare di percorrere questa strada".

Alla mostra erano presenti i ragazzi autori delle opere. A illustrare i risultati del lavoro sono stati il maestro Felice Galli, che ha seguito il coordinamento del progetto, e il maestro Ilario Luperini. "Contribuire alla qualità della vita, non solo materiale, ma con una ricerca del benessere spirituale, dovrebbe essere lo scopo anche di un istituto di credito - ha affermato Luperini. - La banca di Lajatico va alla ricerca del bello, di artisti che arredino spazi pubblici, ma va anche alla ricerca di eccellenze nascoste come queste".

"Qui si dimostra essenzialmente una cosa - ha detto Luperini - che l'arte è fondamentale per la conoscenza di se stessi: qua c'è una ricerca individuale, ogni quadro esprime un mondo, il merito è degli operatori". I ragazzi hanno usato tecniche diverse per realizzare i dipinti: "Sono rimasto positivamente sorpreso dai risultati di questo percorso - ha concluso Luperini - sono lavori con espressioni semplici ma in cui si evince un lavoro interiore, mentre in altri le forme sono più complesse. Ci sono delle differenze di risultato che stanno a indicare il lavoro importante degli operatori".

Marta Perini, presidente di Agape, la cooperativa che gestisce le strutture e i servizi in cui i giovani hanno lavorato, ha sostenuto che "Stiamo assistendo a una evoluzione nella creatività dei ragazzi. L'iniziativa ci dà modo di dimostrare che i centri diurni non sono dei semplici parcheggi, ma luoghi dove i ragazzi trovano nuove autonomie grazie alla pittura e ad altre attività. I centri sono in appalto dalla Asl da circa 20 anni - ha spiegato Perini - grazie alla responsabilità degli operatori abbiamo affinato progetti sempre più elaborati. 

"La collaborazione con il maestro Felice Galli va avanti da circa otto anni, lui ha indirizzato i corsi, fornendo tecniche diverse e coordinando le attività, mentre la preziosa collaborazione con la banca di Lajatico è giunta al secondo anno" ha concluso Perini.

I dipinti sono acquistabili presso il centro diurno l'Aquilone: 0587 296086