Dal lockdown fino a oggi, Chiara Salazzaro e Fabio Barillà hanno vissuto tutte le emozioni che aprire un’attività può dare. Un anno di vita – e qualcosa in più - per la pasticceria “Setteveli” di Ponsacco, che ha iniziato a sfornare proprio nel momento in cui in tutta Italia il Covid costringeva a richiudere tutto.
“Quando ci siamo trasferiti a Ponsacco, io e mio marito Fabio non ci saremmo mai aspettati tutto questo. Il nostro sogno è sempre stato quello di poter condividere la nostra passione per la pasticceria ed essere al fianco della gente durante momenti di celebrazione, ma anche per addolcire le giornate più difficili – ha spiegato Chiara - questo luogo e la gente che abbiamo incontrato ci hanno dato la forza di credere nel nostro sogno e di realizzarlo in un momento di incertezza come questo”.
Adesso, dodici mesi dopo, non solo la pasticceria è ancora in piedi, ma addirittura si allarga, diventando anche una caffetteria-gelateria grazie ai fondi destinati all’imprenditoria femminile. E, proprio per questo, serviranno nuovi lavoratori.
“Siamo ancora increduli del successo ottenuto. Un anno fa, quando abbiamo deciso di intraprendere questa avventura, in un periodo in cui il mondo era fermo, non ci saremmo mai aspettati di raggiungere questo risultato – ha continuato - la cosa che ci rende più orgogliosi è essere riusciti ad allargare la nostra squadra, perché in questo modo possiamo in un certo senso dare il nostro contributo allo sviluppo della città che ci ha dato tanto”.
La pasticceria “Setteveli”, in paese, ora è un punto di riferimento. Soprattutto per i più golosi: oltre alla torta Setteveli, rivisitazione della torta originale campione del mondo del 1997, ci sono babà, cannoli siciliani, cornetti, piccola pasticceria, torte e crostate. A tutto questo, con l’inaugurazione della rinnovata attività in programma domani in via Vanni, si aggiungeranno come detto gelateria e caffetteria.
“Un gran successo per l’imprenditorialità giovanile e femminile – ha concluso Chiara - un bel segnale di positività in un momento in cui le aziende fanno fatica, ma che riescono a partire grazie alla capacità dei giovani italiani che fanno delle tradizioni e dell’artigianalità il motore trainante dell’economia del nostro Paese”.