Cronaca

Presunto jihadista, battibecco al processo

Scontro verbale fra giudice e pm in tribunale durante la seduta per il caso del ragazzo marocchino di Ponsacco accusato di istigazione alla Jihad

Tribunale di Pisa

"Basta leggere i giornali per sapere che la Turchia è la porta d'accesso della Siria", avrebbe detto il pm Angela Pietroiusti. "Ma qui siamo in un tribunale e non in tv: stiamo facendo un processo penale, servono prove", sarebbe stata la secca replica del giudice Pietro Murano durante la seduta del processo in corso a Pisa per il caso di Jalal El Hanaoui, il ragazzo di 25 anni di origini marocchine residente a Ponsacco e accusato di avere istigato alla jihad attraverso i suoi profili Facebook.

Il battibecco fra pm e presidente della corte d'assise sarebbe avvenuto durante l'esame di un agente della polizia postale che riferiva su alcuni contatti telefonici tra l'imputato e utenze britanniche. "Non sappiamo chi ha chiamato né se questi contatti sono rilevanti", ha sbottato il giudice rimproverando il teste che non sapeva fornire indicazioni più dettagliate. "Stiamo documentando - è intervenuto il pm - i contatti dell'imputato nel periodo del suo viaggio in Turchia all'inizio del 2015. Tutti sanno, e basta leggere i giornali, che quel paese è la porta d'ingresso della Siria".

"Stiamo facendo un processo penale - ha replicato infastidito Murano - e servono prove non opinioni altrimenti avremmo fatto il processo in tv. Del resto - ha concluso il giudice ricordando le sue origini partenopee -, tutti dicono che Napoli è una città piena di ladri ma io invece faccio il presidente di una corte penale".